Sono almeno 27 le persone arrestate nelle manifestazioni a Los Angeles, dove ormai da tre giorni in migliaia stanno protestando contro Donald Trump e contro le sue politiche migratorie. Ora il presidente degli Stati Uniti alza il tiro: dopo la mobilitazione della Guardia nazionale, ha chiesto “l’arresto di chiunque indossi una mascherina”. La situazione, ha scritto il tycoon sul suo social Truth, “è davvero brutta”. La mobilitazione di 2 mila agenti sta causando un braccio di ferro con il governatore del Colorado, Gavin Newsom, da molti ritenuto il possibile candidato democratico per la Casa Bianca nel 2028. Newsom ha definito l’invio della Guardia nazionale “volutamente provocatorio” e ne ha chiesto l’immediato ritiro. “Ho formalmente chiesto all'amministrazione Trump di revocare il dispiegamento illegale di truppe nella contea di Los Angeles e di restituirle al mio comando”, ha scritto su X. “Non avevamo problemi finché Trump non è intervenuto. Questa è una grave violazione della sovranità statale: alimenta le tensioni e sottrae risorse da dove sono effettivamente necessarie”, ha aggiunto Newsom. La Guardia nazionale, una delle forze di riservisti dell’esercito americano, è l’unico corpo su cui governatori e presidente hanno poteri congiunti. La sindaca di Los Angeles, Karen Bass, ha accusato il tycoon di aver creato un “caos intenzionale”. "Sembra che le truppe siano state schierate in modo provocatorio e non vedo come questo possa essere utile a Los Angeles in questo momento: non è il tipo di risorse di cui abbiamo bisogno in città", ha attaccato la sindaca in un'intervista alla Cnn. Oltre a inviare la Guardia nazionale, Trump ha dato ordine al segretario alla Difesa Pete Hegseth di mobilitare almeno 500 Marines.
Per giustificare la presenza delle truppe, Trump si è appellato all’emergenza nazionale: Los Angeles, ha scritto il tycoon sui social, è “invasa e occupata” da una “orda violenza e rivoltosa” e bisogna liberarla “dell’invasione dei migranti”. Nel frattempo la situazione resta tesa e, quella tra l’8 e il 9 giugno, è stata un’altra notte di scontri e violenze, con diverse persone colpite con i manganelli e con la polizia che ha lanciato granate e lacrimogeni per disperdere la folla che sventolava bandiere e aveva cartelli con scritte come “Fuori l’Ice dalla nostra comunità”, riferendosi alle leggi americane contro i migranti.
Un fotografo è stato colpito da un proiettile
Un fotoreporter britannico è stato ferito da un proiettile di gomma mentre stava documentando le proteste di Los Angeles. Nick Stern è stato sottoposto a un'operazione d'urgenza per estrarre il proiettile e ha raccontato quanto accaduto a Bbc News. "Ho sentito improvvisamente un dolore lancinante alla gamba", ha affermato, aggiungendo di essere stato soccorso dai manifestanti e poi portato in ospedale, dove si sta rimettendo.