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12 luglio, 2025Il bilancio è di due morti e 20 feriti, con Mosca che nella notte ha usato 600 droni e 26 missili da crociera. Gli Stati Uniti sbloccano l'invio di forniture militari, Zelensky: "Buoni segnali". Lunedì Trump farà "un importante annuncio sulla Russia"
Non si fermano gli attacchi sull’Ucraina. Il bilancio dell’ultima notte parla di due morti e 20 feriti nei raid di Mosca con 597 droni e 26 missili da crociera, in uno bombardamenti più massicci degli ultimi mesi. Lo ha riferito su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. "Il ritmo degli attacchi aerei della Russia richiede decisioni rapide e ora può essere abbattuto dalle sanzioni - ha affermato Zelensky -, dai partner non ci aspettiamo solo segnali ma azioni che salvino vite”. Le esplosioni sono state udite in molte regioni, tra cui Kiev, Kherson e Mykolaiv, ma anche le città più occidentali del Paese e più lontane dal fronte di guerra come Leopoli, Lutsk e Chernivtsi.
Proprio per la vicinanza degli attacchi al confine polacco, come già accaduto negli scorsi giorni, Varsavia ha fatto alzare in volo i propri caccia insieme a quelli dei Paesi alleati della Nato. "A causa dell'attività dell'aviazione russa a lungo raggio, che sta colpendo obiettivi situati, in particolare, nell'Ucraina occidentale, le forze aeree polacche e alleate hanno iniziato a operare nello spazio aereo polacco", si legge in un comunicato stampa diffuso dalle forze armate polacche. "Le misure adottate mirano a garantire la sicurezza nelle aree confinanti con le zone minacciate - spiega la nota -. Il Comando operativo sta monitorando la situazione attuale e forze e mezzi rimangono pienamente preparati per una risposta immediata”.
Sul fronte degli aiuti, Zelensky ha parlato di “buoni segnali” che arrivano dagli Stati Uniti, dopo che Washington ha sbloccato di nuovo le forniture militari: "Abbiamo segnali politici ai massimi livelli, buoni segnali, anche dagli Stati Uniti d'America e dai nostri amici europei. Secondo tutti i rapporti, le forniture sono state ripristinate. Continueremo a lavorare la prossima settimana con la parte americana a livello militare, in particolare con il nostro esercito, con il generale Kellogg. Stiamo anche preparando nuovi pacchetti di difesa europei. Ci aspettiamo passi decisi nel prossimo futuro per quanto riguarda le sanzioni contro la Russia per questa guerra: la pressione deve funzionare”, ha detto ieri - 11 luglio - nel suo discorso serale.
Bisognerà aspettare ancora due giorni - lunedì 14 luglio: il giorno in cui il Trump ha promesso di fare un "importante annuncio sulla Russia", dopo essersi sentito "deluso" dallo zar - per capire se effettivamente il tycoon abbia cambiato passo (e idee) sul conflitto ucraino. "Vedrete cosa succederà", ha detto ieri con tono minaccioso ai reporter che gli chiedevano dei droni russi su un ospedale per la maternità a Kharkiv, prima della sua visita alle zone colpite dalle alluvioni in Texas. Intanto una novità già c'è, ed è che, per quanto riguarda le armi da inviare a Kiev, Trump ha ottenuto che gli Stati alleati, tramite la Nato, pagheranno le forniture militari di Washington da inviare a Kiev.
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