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24 luglio, 2025Articoli correlati
Un rapimento fallito spinge la polizia di Parigi a riaprire molti casi con diverse analogie. Un’indagine internazionale ha spalancato le porte su un nuovo mercato criminale
Il furgone nero, i vetri oscurati, scivola lentamente nel traffico parigino delle 8 del mattino. Accosta al marciapiede e frena di colpo: dallo sportellone laterale escono tre uomini. Indossano tutti un passamontagna. Solo uno impugna una pistola. Puntano su una coppia che, assieme al figlio di due anni, è appena uscita da un portone di Rue Pache, nell’XI Arrondissement.
Moglie e marito vengono aggrediti, mentre il bambino spaventato inizia a piangere. Le vittime sono la figlia di 34 anni e il genero quarantenne di Pierre Noizat, 60 anni, ceo e confondatore di Paymium, piattaforma francese di criptovalute. L’uomo è colpito in testa da un estintore; la donna, incinta, viene bloccata ma si divincola e trascina a terra anche i due banditi che la strattonano. È lei l’obiettivo. Vogliono sequestrarla. Nella colluttazione uno dei rapitori perde l’arma. Anche il terzo è sorpreso dalla reazione del marito della donna. Il marciapiede è affollato di gente. Un passante raccoglie l’estintore che è scivolato a qualche metro di distanza. Si avventa su uno dei tre banditi, lo colpisce in testa. Interviene un altro e afferra la pistola finita a terra. Spara un colpo. È ad aria compressa. Il gruppo di criminali rinuncia e fugge.
Il sequestro è sventato ma la notizia finisce sul web. Allarma il clima già pesante da mesi. È il 13 maggio scorso. L’assalto è l’ultimo di una lunga serie che sta scuotendo l’intera Francia e la finanza virtuale. La cripto criminalità è il nuovo fronte della battaglia che si consuma nel mondo reale. C’è una montagna di denaro nascosto, opaco, slegato dal circuito bancario e borsistico ufficiale che fa gola a piccoli e grandi clan. Stando al Crypto Crime Report 2024, redatto da Chainanalysis, avrebbe raggiunto i 22,2 miliardi di dollari. Che salirebbe a 51,3 miliardi, nel rapporto 2025 appena pubblicato, se si considera anche il valore totale trasferito agli indirizzi blockchain.
Cinque mesi prima, la polizia francese si era trova di fronte a un caso che non aveva mai affrontato. Il sequestro di un trader della finanza virtuale assieme a sua moglie, sorpresi di notte in casa. Era stato risolto come una storia di balordi, ma ora è diverso: questo nuovo tentativo di sequestro in pieno giorno, a Parigi, cambia le cose. Qualcuno pensa di scartabellare in archivio, aiutato da algoritmi e dalla Ia, e scopre che c’erano precedenti simili. Almeno negli obiettivi. Non erano più delle eccezioni nel mondo della criminalità sempre alla ricerca di nuovi settori dove colpire, riciclare, investire. In Francia e in Belgio, in Olanda, in Spagna, Lituania. L’azione dei predatori si era espansa in Giappone, era approdata in Canada, persino negli Usa.
Gli inquirenti riaprono un vecchio fascicolo. Riguarda David Balland, 36 anni, tra i fondatori di Ledger, altra multinazionale di criptovalute con sede a Malta: leader del settore con un valore stimato di 1,3 miliardi di euro. Un bersaglio facile e redditizio. Il 21 gennaio una decina di uomini e donne, sempre mascherati, aveva fatto irruzione nella casa dove l’uomo viveva con sua moglie, a Méreau, nella regione dell’Essonne, Francia centrale. La coppia era stata sorpresa in piena notte, malmenata, legata, separata e poi rinchiusa in due diversi furgoni. I banditi puntavano a un riscatto. La richiesta per la liberazione di Balland era arrivata nel giro di poche ore a Eric Larchevêque, l’altro socio di maggioranza della Ledger: dieci milioni di euro. Il broker aveva preso tempo, voleva avere una prova sulle condizioni di salute dell’ostaggio. Il gruppo di rapitori risponde con un dito mozzato del prigioniero spedito all’indirizzo dell’azienda. Il manager si spaventa, avverte la polizia, convince i rapitori che è disposto a pagare. La procura di Bourges, competente del caso, trasferisce il fascicolo a Parigi.
La questione ha ormai una rilevanza internazionale, come i successivi arresti dimostreranno. La polizia criminale ha già deciso di creare una sezione specializzata sui rapimenti dei trader virtuali. Il mondo della finanza parla di “messicanizzazione del Paese”. Il ministro dell’Interno, Bruno Retailleau, vuole evitare il panico e soprattutto l’emulazione. I casi stanno aumentando, bisogna reagire. E in fretta.
L’inchiesta su Balland si presenta complessa. Per la richiesta di riscatto i sequestratori hanno utilizzato un account Whatsapp collegato a un telefono nel Sudest asiatico che comunica tramite una Vpn anonima. Difficile rintracciarli. Non resta che gettare l’esca e vedere se abboccano. Gli inquirenti decidono di spedire nel dark web 100 mila euro in Bitcoin. Vogliono rintracciare la transazione. I rapitori sono abili e si nascondono. Ma la mobilitazione di 230 agenti per le strade di tutto il Paese raccoglie i primi frutti. La brigata anticriminalità di Vierzon blocca un veicolo che risulta rubato. A bordo c’è un uomo: dopo ore di interrogatorio confessa di far parte della gang che ha in mano la coppia Ballant. Ha un cellulare. Gli investigatori lo usano per rintracciare un altro telefono che viene geolocalizzato a Châteauroux, sempre nel centro della Francia. Una squadra del Gign, il gruppo creato proprio per contrastare la cripto criminalità, viene spedita sul posto. Trova il ceo della Ledger. È ferito, ma vivo. Gli manca un dito alla mano sinistra. La moglie viene liberata il giorno dopo nella città di Etampes. Era legata e imbavagliata a bordo di un veicolo abbandonato.
Tra il 26 e 27 maggio la polizia annuncia l’arresto di 25 persone: hanno tra i 16 e i 23 anni. Ragazzini. Sono stati tutti reclutati in Francia. Devono fare il lavoro sporco: informazioni, pedinamenti, l’assalto. La mente del piano è catturata poche ore dopo. A Tangeri, in Marocco. Si chiama Badiss Mohamed Amide Bajjiu, un franco-marocchino di 24 anni. Originario di Le Cesnay, ovest di Parigi, è considerato il regista degli ultimi sequestri di industriali delle criptovalute avvenuti in Francia. Non solo quello di Balland ma anche del tentato rapimento della figlia di Noizat. Il mondo della finanza è sollevato, la Francia ringrazia il Marocco per «la preziosa collaborazione”. Ma potrebbero essere bande diverse che agiscono per emulazione.
Il governo invita a vigilare. Si scava ancora indietro nel tempo, si arriva al rapimento di un altro noto influencer di 56 anni che si occupa di criptovalute. Viveva a Dubai, è stato rapito la notte di Capodanno 2024 mentre si trovava nella sua casa dell’Ain, nell’Est della Francia vicino al confine con la Svizzera. Era stato ritrovato 24 ore dopo, a 600 chilometri di distanza, chiuso nel portabagagli di un’auto, ferito e cosparso di benzina. Un colpo di fortuna: una pattuglia di poliziotti aveva fermato per un controllo la macchina con a bordo due uomini che erano riusciti poi a fuggire. La moglie e la figlia erano invece state liberate dalla stessa polizia che le aveva trovate legate e imbavagliate in casa. La gang agiva in Francia ma era diretta dal Marocco. Era formata da marocchini, senegalesi, russi e congolesi.
Non solo la Francia. Tra la fine dell’anno scorso e giugno 2025 le cronache raccontano di altri casi e di rapimenti tentati o riusciti. A Toronto, in Canada dove Dean Shurka, amministratore delegato di un’azienda di criptovalute era stato rilasciato a dicembre 2024 dopo il pagamento di un riscatto di un milione di dollari. Nello stesso mese, in Belgio, era stata rapita Stéphane Winkel, la moglie di un coach di trading di criptovalute. Insegnava come investire e far fruttare i Bitcoin. Per la sua liberazione era stato chiesto un riscatto di 11 milioni di dollari ma alla fine la donna era stata liberata e i rapitori arrestati. Tre casi sono stati segnalati anche in Spagna, un paio in Olanda, due in Lituania.
Gli esperti della Unità nazionale cyber della Gendarmerie francese sono convinti che sia uno dei settori emergenti nella criminalità internazionale. «I pagamenti in cripto sono più sicuri – spiegano – perché avvengono immediatamente, senza passare attraverso le banche tradizionali e senza la consegna del denaro in contante». Ma non è un’operazione così semplice come sembra. I pagamenti con moneta virtuale si basano sulla blockchain, un registro aperto su cui è possibile tracciare le transazioni. Non sempre gli erogatori delle singole piattaforme di scambio sono disposti a versare il richiesto. Possono anche bloccarlo. I tre riscatti pretesi in Francia sono andati a vuoto anche per questo motivo.
Le bande non demordono. Nel gergo della mala si chiamano «attacchi con la chiave inglese». Bisogna far parlare il detentore del conto. Costringerlo a svelare la password di accesso al tesoro. L’italiano Michael Valentino Teofrasto Carturan è stato torturato per 17 giorni. Era caduto in una trappola che gli avevano teso due truffatori con precedenti. Dicevano essere interessati a investire in criptovalute. Il giovane manager di Rivoli (Torino) era rientrato in Italia dopo lunghe trattative infruttuose, ma era stato convinto a tornare negli Usa da John Woeltz e William Duplessie, 37 e 33 anni. Carturan era perplesso. Per rassicurarlo, la coppia di clienti aveva spedito all’aeroporto due detective dell’Executive protection unit, il servizio di sicurezza del sindaco. Lo avevano portato con un suv a Manhattan, nel quartiere di Nolita. In un attico di lusso lo attendevano i due investitori.
L’affare si è trasformato in un film dell’orrore: il giovane italiano è stato legato a una sedia, minacciato con una motosega, seviziato con scosse elettriche, appeso nel vuoto dalla terrazza del quinto piano dello stabile. Volevano la chiave di accesso al suo portafogli di monete virtuali valutato attorno al miliardo di dollari. Michael Valentino ha resistito e alla fine è riuscito a liberarsi e a fuggire. Mezzo nudo, ferito e sanguinante è uscito per strada. Ha chiesto aiuto a due poliziotti, ha raccontato la sua incredibile storia. Gli agenti sono saliti fino all’attico. Hanno trovato John Woeltz e William Duplessie e la sala delle torture. Sono stati arrestati. Una ragazza italiana, anche lei presente sulla scena, è stata trattenuta e poi rilasciata. Diverso per i due detective da 20 anni al servizio di scorta delle autorità della città. Per spegnere le fiamme dello scandalo sono stati sospesi e affidati agli uomini degli Affari Interni.
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