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30 luglio, 2025Il ministero degli Esteri russo ha pubblicato una lista di funzionari occidentali che avrebbero "incitato all'odio" contro la Russia: per il capo dello Stato è citato il parallelismo tra "l'odierna aggressione russa dell'Ucraina" e il "progetto del Terzo Reich"
Non è proprio una “black list”, ma ci somiglia molto. Il ministero degli Esteri russo ha inserito in un elenco di personalità che avrebbero “incitato all’odio” contro Mosca - Esempi di manifestazioni di russofobia, questo il nome della lista – anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. A fare “compagnia” al capo dello Stato ci sono anche i ministri degli Esteri e della Difesa, Antonio Tajani e Guido Crosetto. Una sorta di “hall of shame” in salsa russa.
Non è la prima volta che Mattarella finisce nel mirino dell’élite che governa la Russia: tra fine febbraio e inizio marzo, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha attaccato tre volte l’inquilino del Quirinale. La sua colpa? Aver denunciato, senza mezzi termini, la brama “di conquista” di Vladimir Putin. Il “casus belli” – dopo il quale Mattarella non è mai uscito dal mirino del Cremlino – è stata una lectio magistralis all’Università di Marsiglia, lo scorso 5 febbraio, in occasione del conferimento della laurea honoris causa. E quel discorso, infatti, lo scorso 24 luglio è finito dritto nella sezione del sito del ministero russo nella sezione denominata “Esempi di dichiarazioni di funzionari e rappresentanti delle élite dei Paesi occidentali nei confronti della Russia, che utilizzano ‘incitamento all’odio', 2025”.
In quell’occasione, Mattarella aveva detto: “Il risultato fu un rafforzamento dello spirito di conflitto piuttosto che di cooperazione, nonostante la consapevolezza della necessità di affrontare e risolvere i problemi su più ampia scala. Ma prevalse il principio di predominio, non la cooperazione. E queste furono guerre di conquista. Questo era il piano del Terzo Reich in Europa. L'attuale aggressione russa contro l'Ucraina è di questa natura”.
Mattarella torna anche nella lista del 2024, con una sua dichiarazione in occasione dell’ottantesimo anniversario della battaglia di Montecassino, il 18 maggio 2024: “La tragedia inumana del popolo ucraino – aveva detto il capo dello Stato - riconduce alla memoria le devastazioni che colpirono i Paesi europei e ci richiamano a un rinnovato impegno nella difesa della pace, della libertà, dello stato di diritto – contro le dittature – valori per i quali i caduti onorati in questo cimitero donarono la vita”. Accanto ai leader internazionali ci sono altre due liste, per il 2024 e per il 2025, dedicate ad hoc ai “rappresentanti del regime di Kiev”.
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