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7 luglio, 2025Secondo quanto riportato dal quotidiano Izvestia, il politico sarebbe stato trovato morto nella sua auto con una ferita da arma da fuoco. Le circostanze della morte sono ancora da chiarire, ma l’ipotesi principale è quella del suicidio
L'ex ministro russo dei Trasporti Roman Starovoit si è suicidato lunedì 7 maggio, poche ore dopo essere stato licenziato dal presidente Vladimir Putin. A riportarlo è il quotidiano Izvestia. Starovoit era stato sollevato dall'incarico con un decreto pubblicato sul sito ufficiale del Cremlino. Il posto è stato preso ad interim dal suo vice Andrey Nikitin. Alla domanda dei giornalisti sui motivi del licenziamento, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov non ha fornito spiegazioni precise, ma ha negato che fosse dovuto a una "mancanza di fiducia".
Il Comitato investigativo della Federazione russa ha dichiarato in un comunicato che il corpo di Starovoit è stato trovato all'interno di un'auto con una ferita d'arma da fuoco. Le circostanze della morte sono ancora sotto inchiesta, ma l’ipotesi più accreditata è quella del suicidio. Prima di diventare ministro, Starovoit era stato governatore della regione di Kursk, nel sud della Russia. Sebbene avesse lasciato l’incarico prima dell’incursione a sorpresa dell’Ucraina nella stessa regione, era stato in parte ritenuto responsabile delle falle nella sicurezza che hanno permesso l'operazione militare di Kyiv.
Il licenziamento arriva dopo diversi giorni di forti disagi nel traffico aereo russo. Secondo l’Agenzia federale russa per il trasporto aereo, nel fine settimana e fino a lunedì sono stati cancellati 485 voli, 88 sono stati dirottati e circa 1.900 hanno subito ritardi. La causa ufficiale, secondo l'Agenzia, sarebbe una "interferenza esterna", ma il ministero della Difesa russo ha dichiarato che, nello stesso periodo, sono stati intercettati oltre 400 attacchi ucraini a lungo raggio.
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