Mondo
7 luglio, 2025Secondo il Wall Street Journal, un terzo dei super ricchi lo ha appoggiato e sarebbe disposto a barattare una parte dei loro guadagni per finanziare la sua visione più equa del futuro della Grande Mela
I "milionari di Mamdani" sono disposti a pagare tasse più elevate per sostenere il progetto che punta a una New York più equa, secondo il Wall Street Journal. Zhoran Mamdani, candidato sindaco di New York, vuole ottenere bus gratuiti, il blocco degli affitti per gli appartamenti a reddito variabile, un programma pilota di supermercati gestiti dal Comune e l'estensione dell'assistenza all'infanzia universale ai bambini a partire dalle sei settimane di vita. Tutti progetti che, per essere finanziati, hanno bisogno di fondi ingenti, che per i cittadini significa tasse più alte, soprattutto per i milionari.
Un'idea, a quanto pare, meno assurda di quanto sembri: insieme ai piccoli imprenditori che vedono speranza nelle sue politiche, alcuni dei pilastri del mondo degli affari di New York sono sorprendenti alleati della coalizione che ha stimolato l'ascesa di Mamdani. Secondo i dati elettorali, spiega il Wall Street Journal, poco meno di un terzo dei più ricchi della città ha sostenuto Mamdani. Amministratori delegati, trader, investitori e avvocati aziendali che lo sostengono sembrerebbero essere disposti a barattare una parte dei loro guadagni, pari all'1%, per finanziare la sua visione più equa del futuro della Grande Mela. Secondo i ricchi sostenitori di Mamdani, infatti, anni di crescente disuguaglianza di reddito avrebbero danneggiato la capacità della città di attrarre talenti e ritengono che sia necessaria una rete di sicurezza sociale più solida per invertire il declino.
La Grande Mela pro Mamdani
Alcuni dei pilastri del mondo degli affari della Grande Mela sono a favore i Mamdani. Bradley Tusk, investitore di capitale di rischio che ha gestito la terza campagna di Michael Bloomberg per diventare sindaco, ha scritto su LinkedIn che i newyorkesi dovrebbero "fare tutto il possibile per aiutarlo ad avere successo", mentre Keith McNally, proprietario del ristorante Balthazar, ha definito Mamdani "fantastico" in un post su Instagram. "Ancora di più quando i miei amici benestanti e paranoici mi dicono che Mamdani è pericoloso", ha aggiunto. "Secondo me dovrei pagare la mia giusta quota per le persone che ne hanno bisogno", ha affermato James Hueston, venture capitalist di 27 anni. "Non credo che stia aumentando le tasse per il gusto di farlo. Credo che lo stia facendo per finanziare politiche palesemente valide", ha aggiunto.
Non a tutti i milionari piace il sindaco Dem
Ma i sostenitori di Mamdani a Wall Street sanno, però, di essere in minoranza: alcuni, come Bill Ackman e Dan Loeb, lo hanno attaccato per le sue politiche redistributive, mentre altri hanno minacciato di lasciare la città e di portarsi via i soldi delle tasse.Altri ancora, come Mark Gorton, Ceo della società di investimenti Tower Research che sostiene il piano di autobus gratuiti di Mamdani, non gli credono. "New York è un posto davvero speciale. È molto difficile andare altrove. Lo faresti per un 2% in più di tasse?", si è chiesto.
I dati sul finanziamento delle campagne elettorali mostrano che tra i sostenitori di Mamdani figurano un trader di Jane Street Capital, un amministratore delegato di Deutsche Bank e alcuni dipendenti di Goldman Sachs. Molti hanno tra i 20 e i 30 anni, sono agli inizi della loro carriera e in città, il che riflette ampiamente il successo della sua operazione di mobilitazione del voto.
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Imbucati di Stato - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 4 luglio, è disponibile in edicola e in app