“Non cederemo la nostra terra agli occupanti”. La posizione ucraina non cambia, con Volodymyr Zelensky che oggi — 23 agosto — ribadisce l’indisponibilità di Kiev di cedere propri territori, come invece chiede la Russia di Vladimir Putin. "Questa bandiera è l'obiettivo e il sogno di molti dei nostri cittadini nei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina. E loro custodiscono questa bandiera al sicuro, perché sanno: non cederemo la nostra terra all'occupante", ha detto il presidente in occasione della Giornata della bandiera nazionale. “Ringrazio tutti coloro che contribuiscono con la loro forza personale alla forza della nazione ucraina. E ricorderemo sempre i nostri eroi di epoche diverse, che hanno combattuto la libertà con la nostra bandiera in mano”.

Le distanze tra le parti rimangono, e le probabilità di vedere a breve un incontro tra Zelensky e Putin si abbassano di giorno in giorno. Il presidente finlandese Alexander Stubb ha affermato di non vedere al momento alcun segno della volontà della Russia di sedersi al tavolo delle trattative per discutere di un cessate il fuoco con l'Ucraina. Secondo Stubb, che negli scorsi giorni era a Washington da Donald Trump, Mosca intende proseguire le ostilità contro Kiev "almeno fino all'autunno per massimizzare i suoi guadagni territoriali". "Se l'obiettivo era un incontro bilaterale due settimane dopo Washington lo trovo molto improbabile. Le tattiche dilatorie della Russia continuano", ha aggiunto il presidente finlandese.

Se la Russia ha ribadito la sua contrarietà alla presenza di truppe occidentali in Ucraina, oggi è invece a sorpresa la Cina ad aprire a questa prospettiva che, secondo quanto scrive la Welt am Sonntag, citando fonti diplomatiche europee, sarebbe pronte ad inviare forze di peace keeping sotto mandato dell’Onu.