"Abbiamo bisogno di un'Europa più forte che promuove la pace, e come ha detto Mario Draghi, la forza economica è il suo soft power ma non è più sufficiente: lo status quo non può bastare. Noi siamo davanti al bivio: o cambiamo o siamo destinati all'irrilevanza". Parole, queste, il cui peso è ancora più grande se le si riconduce alla sua oratrice. A pronunciare questa critica verso l'attuale assetto strutturale e l'essenza stessa dell'Unione europea così com'è ad oggi è stata proprio la presidente dell'Eurocamera, Roberta Metsola, intervenuta stamattina - 26 agosto - al meeting di Rimini. "L'Europa è ciò che tutti noi abbiamo il coraggio di rendere possibile, non è completa, non è definita, ma il destino di questo progetto unico al mondo dipende da ciascuno di noi. Non possiamo permetterci di arrenderci, non sottovalutiamo ciò che possiamo diventare. Siamo ancora all'inizio del nostro progetto", ha ammesso la presidente del Parlamento europeo. Che ha poi elencato tutte difficoltà del nostro tempo che i 27 Stati membri si trovano a dover affrontare: "Gli Stati uniti sono più complicati di un tempo, la guerra in Ucraina ha messo alla luce la nostra dipendenza dalla Russia e la guerra a Gaza ha messo in luce quando abbiamo bisogno di un'Europa che promuove la pace. Il soft power e le forza economica non sono più sufficienti. Lo status quo non basta, e ci spingerebbe ai margini".

"O l'Europa è leader o è follower: dobbiamo avere coraggio di cambiare. Gli europei sono per natura innovatori: aspiriamo all'eccellenza. Per questo siamo stati protagonisti del progresso globale", ha aggiunto Metsola. E da lì, il monito: "Dobbiamo avere il coraggio di prendere le decisioni necessarie. Ci restano due opzioni: un cambiamento coraggioso o la lenta spirale verso l'irrilevanza, il Parlamento europeo sostiene il cambiamento.Questo comporta il sacrificio: vogliamo essere in grado di difenderci? Vogliamo sostenere le nostre imprese e i nostri imprenditori? La risposta è una sola: Europa".