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4 agosto, 2025I video, diffusi tramite chat criptate, mostrano animali mutilati, sfide sadiche e gare di crudeltà. Tra gli utenti ci sarebbero anche dei bambini
Lo scorso maggio, due adolescenti hanno ammesso di aver torturato e ucciso due gattini in un parco a Ruislip, nel nord-ovest di Londra. La polizia inglese sta ora indagando sul collegamento tra questo episodio e una più ampia rete internazionale di gruppi online che condividono, vendono e promuovono video di crudeltà sugli animali attraverso app criptate. A rivelarne l'esistenza è un'inchiesta condotta dalla Bbc.
I contenuti mostrano scene di violenza estrema: gatti squartati, feriti con scariche elettriche, annegati o lasciati morire di fame, spesso in sadiche sfide tra i partecipanti. In alcune chat, utenti del Regno Unito discutevano su come adottare gattini dall’associazione britannica per la protezione degli animali con l’unico scopo di torturarli. Lara, una volontaria del gruppo di attivisti Feline Guardians che si è infiltrata nei gruppi, racconta di aver visto “le profondità del male”. Il suo lavoro sotto copertura ha permesso di identificare uno dei misteriosi leader della rete, “Little Winnie”. Dietro un’immagine satirica del leader cinese Xi Jinping trasformato in Winnie the Pooh si nasconderebbe un uomo di 27 anni residente a Tokyo. Contattato dall'attivista, ha negato ogni coinvolgimento.
Le chat sono sempre attive e piene di gare di brutalità. Solo tra maggio 2023 e maggio 2024, è stato caricato un nuovo video di tortura ogni 14 ore. Nel settembre 2023 è stata perfino promossa la “competizione dei 100 gatti uccisi”, in cui i partecipanti si sfidavano a chi riusciva a torturare e uccidere più animali nel minor tempo possibile. La rete sarebbe partita dalla Cina, "nella parte continentale del Paese non esistono leggi contro la crudeltà sugli animali", ha spiegato Lara. "I torturatori possono, di fatto, fare ciò che vogliono senza alcuna conseguenza. I video vengono poi caricati online, e questo diventa un problema globale, perché chiunque può accedervi. Anche i minori". L’inchiesta ha svelato la presenza di un bambino di 10 anni tra i membri attivi di questi covi digitali della crudeltà.
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