Sostenibilità
25 luglio, 2025Finalmente è stata rivista la legge che punisce chi sfrutta e maltratta gli animali. Ma c’è ancora molto da fare
È entrata in vigore il primo di luglio la nuova legge che modifica il codice penale e disciplina in materia di reati contro gli animali. Il principio della legge 6 giugno 2025 numero 82 è rivoluzionario: il bene da tutelare non è più il “sentimento” umano verso gli animali, ma l’essere senziente in quanto vittima diretta del reato. Poche parole che racchiudono un cambiamento epocale della visione del mondo animale che entra di diritto nella legislazione italiana. C’è voluto qualche anno ma, alla fine, è andata in porto. Tanti gli articoli e gli allegati, che sarebbe lungo e noioso per i lettori sviscerare nei dettagli.
Tra le novità possiamo dire che tutte le pene vengono inasprite: uccisione di animali, maltrattamento di animali, spettacoli o manifestazioni vietati, divieto di combattimenti tra animali, traffico e introduzione illecita di animali da compagnia. Ci sono poi le aggravanti per chi commette reati in presenza di minori o diffonde video sui social del fatto commesso. Divieto di detenzione di cani alla catena e di abbandono. Una novità interessante (articolo 260 bis del codice di procedura penale), anche se non sono previsti fondi per il mantenimento degli animali sequestrati, è l’affido definitivo dell’animale oggetto di sequestro o confisca. Si prevede che il giudice, con proprio decreto e in caso di sequestro o confisca di animali vivi, possa affidarli in via definitiva alle associazioni riconosciute dal Ministero della Salute previo versamento, da parte dell’associazione interessata, di una cauzione per ciascun animale affidato. Siamo tutti molto contenti di questo importante passo avanti.
Adesso, però, servirebbe un piano sostanzioso di prevenzione e contrasto dei reati in danno degli animali. Ministero dell’Ambiente, della Salute e dell’Agricoltura saranno sentiti dal ministero dell’Interno, che a sua volta dovrà stabilire le modalità per coordinare le varie forze di polizia. Speriamo che tutto il lavoro fatto fino a oggi non vada disperso tra i mille rivoli della burocrazia e dei rimpalli delle responsabilità. Intanto gli Amici Bestiali ringraziano per l’impegno.
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