Mondo
5 agosto, 2025Il politico, dopo un tour negli Usa: "Israele è visto più come un peso e un fardello per gli Stati Uniti e gli americani"
Secondo l'ex premier israeliano Naftali Bennett, il governo del primo ministro Benjamin Netanyahu ha trasformato Israele in "uno Stato lebbroso" davanti agli occhi del mondo, ma soprattutto degli Stati Uniti, dove la situazione "non è mai stata così critica". Un'accusa forte, anche per la scelta terminologica, che il politico ha affidato ai social.
Dopo un tour negli Stati Uniti, Bennett ha pubblicato la sua tesi su X. Si legge che Israele avrebbe perso il sostegno dei Democratici e che "anche nel Partito Repubblicano, sul cui sostegno a Israele si poteva contare un tempo, sta perdendo terreno". "Sebbene alcuni membri dell'amministrazione Trump simpatizzino ancora per Israele, principalmente grazie allo stesso Presidente Trump, molti esponenti della destra statunitense, incluso il movimento Maga, stanno prendendo le distanze da Israele", ha scritto Bennett, sottolineando come anche i suoi alleati "stanno avendo difficoltà a difenderlo".
"La campagna di 'fame' a Gaza ha assunto proporzioni enormi e, di fatto, per la maggior parte dell'opinione pubblica americana e per vari influencer, è quasi un dato di fatto: Israele è visto più come un peso e un fardello per gli Stati Uniti e gli americani", ha continuato. La colpa di Netanyahu è anche storica: l'antisemitismo, in netta crescita, sta portando molti - di sinistra o di destra che siano - a incolpare gli ebrei per i problemi dell'America. Il governo israeliano sta causando "danni terribili" e "non comprende ancora l'entità del disastro", ha affermato, incolpando l'ufficio del Primo Ministro di aver fallito nella diplomazia.
Inoltre, ministri come Amichai Eliyahu, Amichai Chikli e Bezalel Smotrich sarebbero - sempre secondo Bennet - "barbari e ci causano danni inimmaginabili con dichiarazioni devastanti che perseguiteranno i nostri soldati in coda per i passaporti in tutto il mondo". "Pensate davvero che ciò che dite nelle interviste in Israele non venga ascoltato all'estero?! Non vi importa che ciò porterà alla persecuzione dei nostri soldati?", si è chiesto retoricamente l'ex premier. "Se i propagandisti di Netanyahu lavorassero contro i nemici esterni di Israele con un decimo del talento, della velocità e della dedizione con cui gestiscono la macchina della propaganda contro i loro oppositori politici in Israele, la nostra situazione sarebbe incredibile".
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Insidie d'agosto - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì otto agosto, è disponibile in edicola e in app