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10 settembre, 2025La missione umanitaria denuncia l'attacco nelle acque tunisine alla "Alma", nave di 33 metri che trasporta equipaggio internazionale. Gli attivisti: "Non ci fermeremo. Saremo in mare per rompere l'assedio e porre fine al genocidio"
A meno di ventiquattr’ore dall’attacco alla “Family Boat” della Global Sumud Flotilla, un drone ha colpito un’altra imbarcazione della missione umanitaria. Questa volta è stato il turno della “Alma”, barca di 33 metri battente bandiera britannica che traporta equipaggio internazionale. Come per l’imbarcazione su cui viaggiano tra gli altri Greta Thunberg e l’italiano Tony La Piccirella, anche la “Alma” era ancorata di fronte al porto tunisimo di Sidi Bou Said, in attesa di condizioni meteo favorevoli per unirsi alla delegazione italiana e provare a raggiungere le coste di Gaza forzando il blocco israeliano.
La denuncia è arrivata, anche questa volta, dagli attivisti: “Ancora una volta è stato un drone a entrare in azione. Il ponte superiore è stato danneggiato dalle fiamme — denunciano gli equipaggi —. L’incendio è stato domato rapidamente e a bordo stanno tutti bene”. Sono in corso le indagini delle autorità tunisine per capire la provenienza del drone, anche se da Tunisi ieri - 9 settembre - si è subito derubricato tutto a "semplice incidente". Ma dai video circolati la dinamica sarebbe completamente diversa.
“Nonostante l'attacco di ieri sera a una delle nostre imbarcazioni, la Global Sumud Flotilla (Gsf) rimane risoluta e imperterrita. Ci stiamo preparando a partire da Tunisi, in attesa degli ultimi controlli meccanici, delle valutazioni meteorologiche e della preparazione dei partecipanti — si legge in una nota della missione umanitaria —. L'aggressione che abbiamo subito non può in alcun modo essere paragonata agli orrori quotidiani che i palestinesi affrontano sotto la brutale occupazione, i bombardamenti e il blocco imposto da Israele”. Le imbarcazioni partiranno alle 16 (le 17 in Italia) alla volta di Gaza.
L’episodio è stato confermato anche dalla relatrice speciale Onu, Francesca Albanese: "Le prove video suggeriscono che un drone, privo di luce e quindi non visibile, abbia sganciato un dispositivo che ha incendiato il ponte della barca Alma", ha detto Albanese. “Fonti esperte suggeriscono che si trattasse di una granata incendiaria avvolta in materiali plastici immersi nel carburante, che avrebbe potuto incendiarsi prima di atterrare sulla nave", ha aggiunto.
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