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15 settembre, 2025L'ultimo piano per il futuro della Striscia presentato dal ministro dell'ultradestra israeliana: "È arrivato il momento di un insediamento ebraico a Gaza"
Il futuro di Gaza? Una zona di lusso per la polizia. L’ennesima provocazione, presentata come un progetto concreto e realizzabile, è arrivata ancora una volta dal ministro dell’ultradestra israeliana, Itamar Ben Gvir. “Il mio piano è, una volta conclusa la vittoria a Gaza City, costruire lì un quartiere lussuoso per i poliziotti, con vista sul mare. Sarà uno dei posti più belli del Medio Oriente. L'insediamento porta sicurezza, ed è arrivato il momento di un insediamento ebraico a Gaza”, ha detto l’esponente del governo di Benjamin Netanyahu durante la cerimonia per il capodanno ebraico della polizia. "Completeremo la missione, occuperemo Gaza, incoraggeremo la migrazione volontaria", ha aggiunto il ministro.
Non è la prima volta che si parla dei piani per il futuro di Gaza. Il più controverso è quello su cui sta lavorando l’amministrazione Trump con alcuni partner internazionali, che stanno discutendo proposte per costruire un lussuoso resort turistico — “Gaza riviera” — e un polo tecnologico sulla Striscia. Secondo quanto ha scritto qualche giorno fa il Washington Post, che ha visionato un piano dettagliato di circa 40 pagine, si prevedrebbe un amministrazione statunitense di dieci anni con pagamenti da 5mila dollari per ogni palestinese affinché “emigri” volontariamente.
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