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2 settembre, 2025Il numero uno di Bratislava è il secondo leader europeo dopo Orbán a incontrare il presidente russo, dall'invasione dell'Ucraina: "Voteremo contro lo stop di gas e petrolio, venerdì vedrò Zelensky". Lo zar: "Kiev nell'Ue? Mai detto di no"
Se l’Unione europea continua a mantenere le distanze da Vladimir Putin, il premier slovacco Robert Fico si muove — da tempo — in un’altra direzione e oggi, 2 settembre, ha incontrato il presidente russo a Pechino, dov’è in corso il vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai. E se i rapporti tra Bruxelles e Mosca sono ai minimi termini, per Fico bisogna “guardare alle opportunità per approfondire ed espandere la nostra cooperazione, per trovare aree in cui possiamo lavorare strettamente insieme”. Puntuale è arrivata la replica della Commissione europea, che ha sottolineato di non essere "rappresentata” dal primo ministro slovacco nel suo viaggio in Cina, come spiegato dalla portavoce, Paula Pinho.
L'incontro con Zelensky il 5 settembre
Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina, Fico è il secondo leader europeo, dopo il premier ungherese Viktor Orbán, a incontrare Putin. Una visita, quella di oggi, che sarà seguita da un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, venerdì 5 settembre, con cui affronterà la questione degli attacchi ai gasdotti che trasportano il gas russo in Slovacchia e Ungheria. “Si sta creando un nuovo ordine mondiale, nuove regole per un mondo multipolare, un nuovo equilibrio di potere, il che è estremamente importante per la stabilità internazionale", ha proseguito in un video pubblicato sui suoi profili social. "Essere parte di queste discussioni significa sostenere il dialogo e non comportarsi come un bambino offeso. È così che si comportano l'Unione europea e i suoi rappresentanti”.
Gli elogi di Putin
Le posizioni slovacche, diverse dalla linea seguita finora da Bruxelles, sono state applaudite dal leader del Cremlino, che ha detto di apprezzare la “politica estera economica indipendente” di Bratislava. "La Russia rimane un fornitore di energia affidabile — ha aggiunto Putin — e le vostre aziende continuano a operare con successo sul mercato russo, il che, a mio avviso, è utile anche per l'economia slovacca in generale”. E infatti, Fico ha colto l’occasione per annunciare che la Slovacchia “voterà contro il programma dell'Unione europea volto a interrompere tutte le forniture di petrolio e gas dalla Russia entro il 2027”. Anzi, Putin è andato oltre e si è spinto a chiedere all’Europa di interrompere la fornitura di gas ed elettricità all’Ucraina, così "Kiev capirebbe rapidamente qual è il limite per violare gli interessi altrui”.
Le garanzie di sicurezza e l'adesione all'Ue e alla Nato
Poi, da parte del presidente russo un passaggio sull’ingresso dell’Ucraina nell’Ue, a cui “la Russia non si è mai opposta”, a differenza della sua adesione alla Nato che rimane “inaccettabile”. E “non solo oggi, non a medio termine, ma a lungo termine — ha aggiunto Putin —. La nostra posizione è nota, la consideriamo inaccettabile per noi”.
E sulle garanzie di sicurezza di cui si discute in questi giorni, richieste principalmente dalle cancellerie europee, il leader del Cremlino ha spiegato che “ci sono opzioni per garantire la sicurezza dell'Ucraina in caso di fine del conflitto. Questo è stato anche oggetto della nostra discussione ad Anchorage (con Trump, ndr). E mi sembra che qui ci sia la possibilità di trovare un consenso”.
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