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25 settembre, 2025Dopo la chiusura degli scorsi giorni dello scalo di Copenaghen, allerta anche ad Aalborg e in altre città del Paese. La cautela del ministro della Difesa danese: "Nessuna prova che dietro ci sia Mosca". Von der Leyen: "Abbattere i jet russi è un'opzione"
Continua l’allerta droni in Danimarca. Dopo l’aeroporto di Copenaghen, nella notte tra il 24 e il 25 settembre è stato chiuso per alcune ore anche lo scalo di Aalbrog, il secondo più grande del Paese, poi riaperto regolarmente intorno alle 4 del mattino. Ma quelli sulla cittadina nel Nord della Danimarca non sono stati gli unici oggetti volanti rilevati sui cieli danesi, perché alle 4:21 la polizia ha ricevuto segnalazioni dell’avvistamenti di droni nei pressi dell’aeroporto di Billund, con lo spazio aero chiuso per un ora. E intorno alle 22 di ieri, stessi oggetti negli scali di Esbjerg, Soenderborg e Skrydstrup.
"Non è stato possibile abbattere i droni né individuare gli operatori”, hanno detto le autorità danesi. Il traffico aereo ora è regolare. Il ministri della Difesa, Troels Lund Poulsen, parlando stamattina in conferenza stampa ha ipotizzato che dietro l'attacco "sistematico" e "ibrido" ci possa essere. Ma sulle responsabilità ha scelto la linea della prudenza e ha affermato che non ci sarebbero prove che ci sia la Russia dietro l'incursione dei droni anche perché, ha sottolineato, "non provengono da molto lontano".
Per ora sono in corso le indagini, ma l’ennesimo episodio fa schizzare il alto le tensioni che ormai vanno avanti da giorni sui cieli europei, dopo i droni russi sconfinati in Polonia e in Romania e i jet di Mosca che hanno invaso lo spazio aereo sopra al Mar Baltico.
Dopo i primi avvistamenti di droni sui cieli di Copenaghen, la premier danese, Mette Frederiksen, aveva parlato dell’“attacco più grave mai visto contro un’infrastruttura critica” del Paese, e aveva aggiunto di non poter “escludere in alcun modo” il coinvolgimento della Russia.
Intanto la Nato e l’Unione europea discutono su come affrontare l’emergenza nel caso in cui si verificassero altri sconfinamenti chiaramente attribuibili a Mosca. E l’ipotesi di abbattimento di caccia russi sui cieli dei Paesi dell’Alleanza atlantica, come aveva già ipotizzato il premier polacco Donald Tusk, è “un’opzione sul tavolo”, ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un’intervista alla Cnn. “La mia opinione — ha aggiunto — è che dobbiamo difendere ogni centimetro quadrato del territorio”.
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