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24 settembre, 2025Il presidente degli Stati Uniti attacca l’emittente ed evoca la causa con Cbs: “L’ultima volta mi hanno dato 16 milioni, ora sembra essere ben più redditizio”
Donald Trump attacca Abc dopo il reintegro di Jimmy Kimmel. Nell’ultima settimana la presenza del presidente degli Stati Uniti nei notiziari è stata - se possibile - più ingombrante del solito. Trump non ha perso occasione per affidare a social e cronisti i propri pareri sugli argomenti più disparati, dalle critiche alle Nazioni Unite direttamente dal podio dell’Assemblea generale alla politica internazionale, da Gaza alla guerra fra Russia e Ucraina passando per il presunto legame fra paracetamolo e autismo e i continui attacchi ai late night show americani.
Trump oggi – 24 settembre – è tornato proprio sulla querelle che lo ha visto additare vari presentatori e comici americani come “senza talento”, con David Letterman, Jimmy Fallon e Seth Meyers colpiti dagli strali presidenziali. Il casus belli stavolta è stato il reinserimento nel palinsesto di Abc del “Jimmy Kimmel Live!”, format che, dopo l’intervento della Federal Communication Commission guidata da Brendan Carr, era stato sospeso.
Dopo la levata di scudi del mondo dei talk show, lo stop a tempo indeterminato è stato revocato al sesto giorno e la reazione di Trump non si è fatta attendere: “Non posso credere che Fake News Abc – lo stesso appellativo era toccato a Nbc – abbia ridato il posto a Jimmy Kimmel. Penso che proveremo a far uscire Abc da questa situazione. Vediamo come ci riusciamo”. Un suggerimento sulle intenzioni della Casa Bianca lo dà lo stesso Trump continuando con le dichiarazioni: “L’ultima volta che sono andato contro di loro - le tv - mi hanno dato 16 milioni di dollari. Questa volta sembra essere ben più redditizio”.
Il riferimento di Trump è a una causa che lo ha visto contrapposto a Paramount Global, la società madre di Cbs, in cui il tycoon accusava l’emittente di aver trasmesso un’intervista a Kamala Harris, l’allora candidata democratica alla Presidenza, manipolandola per influenzare le elezioni. L’emittente ricorse al patteggiamento e accettò di pagare 16 milioni da devolvere alla futura biblioteca presidenziale di Trump.
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