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26 settembre, 2025Non è la prima volta che compaiono dei cartelli durante i discorsi del premier israeliano. Ma questa volta ha sfoderato anche un codice che, se scannerizzato, rimanda a un sito web sulle violenze del 7 ottobre: ''Inquadratelo, vedrete perché combattiamo"
Benjamin Netanyahu deve aver preso ispirazione dall’arcialleato Donald Trump per preparare il suo discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il primo ministro israeliano si è presentato al Palazzo di Vetro armato di alcuni cartelli che, per qualche minuto, sono stati i veri protagonisti dell’intervento. La scena ricorda quella che ad inizio agosto vedeva al centro dello Studio Ovale il presidente Usa che pescava da una pila di pannelli posizionata sul Resolute Desk - la scrivania intarsiata del XIX secolo dei Presidenti - istogrammi e linee di trend per smentire i dati presentati dal Bureau of Labor Statistics sull’economia americana.
Al di là dell’analogia con Trump, non è la prima volta che davanti al serpentino verde dell’aula del Assemblea delle Nazioni Unite compaiono dei cartelli durante i discorsi di Netanyahu. All’Assemblea dello scorso anno il presidente israeliano aveva brandito due cartine del Medio Oriente, con i titoli eloquenti di “La Benedizione” e “La Maledizione”. La benedizione per Netanyahu era rappresentata dagli stati della penisola arabica, dall’Egitto, dal Sudan e includeva l’India oltre ovviamente a Israele. Per Netanyahu quelli erano i Paesi-ponte fra il Mediterraneo e l’Oceano Indiano, che concepivano il Medio Oriente come un collegamento fra Occidente e Oriente. La maledizione era definita dal presidente israeliano come “l’arco del terrore creato dall’Iran” in contrapposizione con il progetto di prosperità dei Paesi del primo cartello. Benedizione contro maledizione, terrore contro speranza, scontro manicheo fra il bene e il male.
Il discorso di Netanyahu di oggi – 26 settembre – riparte da lì e, per sottolineare la continuità con il 2024 il cartello è lo stesso. “La Maledizione” ricompare davanti alla platea, i paesi di quello che dovrebbe essere una sorta di asse del male sono colorati in rosso (nel 2024 erano neri) e comprendono la Striscia di Gaza, Libano, Siria, Iran, Iraq e Yemen.
Fin qua nessuna differenza ma ecco il coupe de teheatre. Il leader del Likud estrae un pennarello indelebile e procede a disegnare la situazione attuale, dove le “maledizioni” sarebbero state eliminate. “Mezza leadership degli Houthi in Yemen? Gone! Yahya Sinwar a Gaza? Gone! Il regime di Assad in Siria? Gone!”, e così via mentre arrivano gli applausi dei diplomatici di Tel Aviv in un emiciclo praticamente deserto. Prima che cominciasse l’intervento varie delegazioni hanno lasciato l’aula dell’Assemblea, mentre Netanyahu parlava le inquadrature della platea rivelavano più poltrone libere che occupate.
Netanyahu diventa conduttore e si rivolge direttamente al pubblico. “Facciamo un sondaggio e alzate la mano se sapete la risposta”. Rispunta il pennarello insieme a un nuovo cartello, stavolta con delle scritte su sfondo bianco. “Chi grida “morte all’America?” si legge nella domanda in grassetto, e sotto le opzioni: Iran, Hamas, Hezbollah, Gli Houthi o “tutte le opzioni precedenti”. Non è difficile immaginare dove vada la spunta. Altro cartello. “Chi ha ucciso americani ed europei a sangue freddo?” al posto di “Houthi” compare “Al Qaeda” ma per il resto le opzioni sono le stesse. Dalla sala arriva un timido “tutte le opzioni precedenti” che risalta più per il silenzio che si lascia dietro.
Le domande non sono l’unico elemento interattivo del discorso di Netanyahu. Appuntata sulla giacca del presidente israeliano si staglia una grande spilla circolare con un Qr-code che incornicia il fiocco giallo in sostegno degli ostaggi catturati da Hamas. Durante l'intervento il presidente israeliano invita ad inquadrarlo per aprire il sito con la ricostruzione fatta da Israele del massacro del 7 ottobre, con documenti e fotografie delle atrocità di Hamas: ''Prendere i cellulari e inquadrare il Qr, vedrete perché combattiamo e perché dobbiamo vincere''.
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