Mondo
26 settembre, 2025Applausi e (tanti) fischi quando il premier israeliano è entrato nella sala prima del suo discorso. L'intervento show con quiz e il qr code sulla giacca: "Se non c'è abbastanza cibo è perché Hamas lo ruba. No allo Stato di Palestina"
Prima delle parole, sono i gesti a far rumore e a far notizia: mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu, accolto tra fischi e applausi, si apprestava a iniziare il suo discorso all’Assemblea generale Onu in corso a New York, decine di delegazioni sono uscite in segno di protesta. E quando ha iniziato a parlare, dopo che il presidente dell’assemblea ha richiamato più volte la sala all’ordine, a centinaia di chilometri di distanza, a Gaza, la voce di Netanyahu risuonava trasmessa dagli altoparlanti che l’esercito israeliano ha installato anche all’interno della Striscia.
Non solo. Durante il suo intervento, ha annunciato che l'Idf ha preso il controllo degli smartphone dei residenti di Gaza e ha fatto trasmettere, anche dai dispositivi, il suo discorso.
Il premier israeliano parla con un qr code sulla giacca per ricordare il 7 ottobre. Ha invitato tutti a "prendere i cellulari e inquadrarlo" per vedere "perché combattiamo e perché dobbiamo vincere". La scansione rimanda a un sito web (accessibile solo fuori da Israele) che presenta l'attacco di Hamas.
“Vogliamo finire il lavoro a Gaza il più velocemente possibile”, ha detto Netanyahu, con in mano cartine geografiche e quiz, dopo aver ringraziato Donald Trump per la sua “azione audace e decisa". Poi, un messaggio agli ostaggi – “Non vi abbiamo dimenticato, non riposeremo finché non vi avremo riportato a casa. Voglio parlare agli ostaggi, ho fatto piazzare altoparlanti intorno a Gaza così sentiranno il mio messaggio” – e un altro ad Hamas: "Rilasciate gli ostaggi e vivrete, se non lo fate vi daremo la caccia".
E non sono mancate le accuse ai molti leader mondiali che hanno "ceduto" ad Hamas - il riferimento implicito è a chi ha scelto di riconoscere lo Stato di Palestina, tra cui Francia e Regno Unito - "quando le cose hanno iniziato a farsi difficili" per Israele.
In uno dei passaggi più controversi, il leader israeliano ha invitato i presenti a fare un "pop quiz", rispondendo per alzata di mano a delle domande su cartelli da lui mostrati. "Chi grida morte all'America? A. L'Iran; B. Hamas; C. Hezbollah; D. Gli Houthi; E. Tutti le risposte. La risposta corretta è 'E. Tutte le risposte’". "Seconda domanda. Chi ha ucciso americani ed europei a sangue freddo? A. Al Qaeda; B. Hamas; C. Hezbollah; D. Iran; E. Tutte le risposte. La risposta esatta è ancora E", ha detto.
Le accuse di genocidio e di carestia sono solo uno "scherzo", per Netanyahu, e le critiche Israele "bugie antisemite". "Quale Paese che sta commettendo un genocidio cerca di convincere i civili a recarsi in una zona sicura? - si chiede -. Ci accusano di affamare deliberatamente Gaza. Israele sta deliberatamente sfamando Gaza. Se non c'è abbastanza cibo - ed ecco il solito refrain che torna - è perché Hamas lo ruba".
Sono i palestinesi, per Netanyahu, a non credere "nella soluzione dei due Stati" perché "non vogliono uno Stato vicino a Israele" ma "al posto di Israele". E ha attaccato l'Autorità nazionale palestinese - "corrotta fino al midollo" - che solo ieri, tramite il suo leader Abu Mazen, si è candidata (ancora) a governare Gaza una volta depurata da Hamas.
Poi si è rivolto direttamente a chi ha scelto e sta scegliendo di riconoscere lo Stato di Palestina: "Quando i più selvaggi terroristi sulla terra lodano le vostre decisioni non state facendo qualcosa di giusto, ma di orribilmente sbagliato, che rimarrà come segno di vergogna su tutti voi".
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