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26 settembre, 2025In questo modo il premier tenta di rispondere alle preoccupazioni dei cittadini rispetto all'immigrazione. La destra (e Farage) sulle barricate
Il primo ministro britannico Keir Starmer ha annunciato l’intenzione del governo di introdurre un sistema di identificazione digitale per ogni lavoratore della Gran Bretagna, in un’ottica di contrasto al fenomeno dell’immigrazione illegale.
“Ciò renderà più difficile lavorare illegalmente in questo Paese, rendendo i nostri confini più sicuri” ha dichiarato Starmer. “Non c'è dubbio che per anni i partiti di sinistra, compreso il mio, abbiano evitato di prendere in considerazione le preoccupazioni della gente riguardo all'immigrazione illegale. È stato troppo facile per le persone entrare nel Paese, lavorare nell'economia sommersa e rimanervi illegalmente”. Il governo ha affermato che sarà possibile memorizzare la propria la carta d’identità digitale direttamente sul proprio telefono e che diventerà obbligatorio per i datori di lavoro verificarla prima dell’assunzione.
Attualmente, l’immigrazione è al primo posto fra le preoccupazioni degli elettori britannici, con Starmer sottoposto a forti pressioni per impedire l’ingresso nel paese di immigrati irregolari, che ogni anno raggiungono le coste britanniche attraverso il canale della Manica. La mossa del primo ministro laburista fa parte della sua strategia di contrasto al partito populista di Nigel Farage, Reform Uk, attualmente in testa ai sondaggi, che ha costruito il suo crescente consenso proprio su retoriche nazionaliste e anti-immigrazione. Il partito di estrema destra, presumibilmente dietro alle violenze razziste che hanno infiammato il paese nei mesi scorsi, è accusato da Starmer di diffondere un clima "velenoso" nel paese.
Non sono sono mancate le critiche verso la nuova "Brit Card", vista come un attacco alla privacy, oltre che una misura inefficace.
"È ridicolo pensare che chi già viola le leggi sull'immigrazione improvvisamente le rispetti, o che le carte d'identità digitali abbiano un impatto sul lavoro nero, che prospera grazie ai pagamenti in contanti", ha affermato un portavoce di Reform UK. Lo stesso Farage ha annunciato di recente l'intenzione di espellere in massa gli immigrati qualora il suo partito salisse al potere, definendoli come un “enorme peso per lo Stato". Kemi Badenoch, leader del partito conservatore, ha affermato che il piano è "un espediente disperato che non servirà a fermare le imbarcazioni".
Il Regno Unito è l’unico paese europeo a non avere un sistema di carta d’identità obbligatoria per i propri cittadini. Già l’ex primo ministro inglese laburista Tony Blair si era fatto promotore dell'uso della carta d'identità durante il suo mandato, ma il progetto fallì a causa dell'opposizione politica e delle preoccupazioni per i costi elevati e le libertà civili.
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