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5 settembre, 2025Il democratico ha replicato al tycoon dopo che il presidente, nei giorni scorsi, avrebbe contattato i rivali dello schieramento opposto per esprimere il suo sostegno e contrastare la corsa di Mamdani
“Basta sotterfugi dietro le quinte. Se Trump è seriamente intenzionato a intervenire nella campagna elettorale, dovrebbe venire a New York e discutere direttamente con me”. Si è aperto un altro capitolo dello scontro (a distanza) tra Trump e Zohran Mamdani, la stella nascente in corsa per i democratici alle prossime elezioni per il nuovo sindaco della metropoli americana. Fortemente avversato dal tycoon, che non vuole avere "un comunista come sindaco di New York".
Mamdani aveva sconfitto alle primarie di giugno l’ex governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo, ora candidato come indipendente. Il presidente Trump, secondo alcuni rumors, avrebbe contattato proprio Cuomo per offrigli consigli su come sconfiggere il trentatreenne Mamdani, che però ha negato di aver sentito il presidente, pur confermando di avere un buon rapporto con lui.
Ma le manovre di Trump per provare a sbarrare la strada a Mamdani non si fermano qui. Il sindaco uscente Eric Adams (democratico), secondo il New York Times starebbe considerando l’opzione di ritirarsi dalla corsa, dopo un incontro segreto in Florida con l'inviato di Trump Steve Witkoff, investitore immobiliare e stretto confidente del presidente. Trump preferirebbe uno scontro “uno contro uno” e il ritiro dalla corsa di Adams consentirebbe di convogliare i voti su Cuomo. Anche al candidato repubblicano Curtis Sliwa sarebbe stata fatta la stessa proposta e sia a lui che e a Adams sarebbe stato offerto un ruolo di primo piano nell’amministrazione di Washington.
Secondo la stampa americana, comunque, il vantaggio di Mamdani sarebbe netto e l’eventuale ritiro di Adams e Sliwa lascerebbe comunque pochi voti a Cuomo. Senza contare che molti repubblicani tifano per Mamdani, sostenendo che fornirebbe al partito un utile contraltare alle elezioni di midterm del prossimo anno. Mamdani ha anche affermato che “quando Trump, Cuomo e Adams complottano a porte chiuse, non si preoccupano del vostro futuro o della città. Si tratta solo del loro potere. Abbiamo visto cosa ci ha portato la collaborazione con Trump. Soldi rubati dai conti correnti della città, tagli ai servizi essenziali, newyorkesi di appena sei anni deportati. Cuomo offre ancora di più. Sono pronto a reagire”.
D’altra parte anche Sliwa sembra non cedere alle lusinghe di Trump. Intervistato dal programma radiofonico di Sid Rosemberg, a una domanda sulla possibilità che si ritiri dalla corsa, ha risposto: “Sì, se qualcuno mi sparasse una pallottola alla nuca, e se fossi in una bara, e mi si stesse facendo il più grande elogio funebre di tutti i tempi”. (Shiwa fu colpito più volte all’interno di un taxi nel 1992, nel corso di un tentativo di rapimento attribuito alla famiglia Gambino).
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