Altre irregolarità contestate allo chef Cannavacciuolo. Modesta proposta per un uso benefico della burocrazia

Quanto è lungo il tuo gamberetto?

Altre gravi irregolarità emergono a carico dello chef Cannavacciuolo. Non solo i gamberetti congelati non erano indicati sul menù con l’apposito asterisco: mancavano anche le misure in centimetri di ogni gamberetto e il certificato di sana costituzione fisica delle seppie. Il suo cognome, molto lungo, eccede di due lettere le dimensioni consentite. Per non dire della maniglia del cesso, in ottone ramato anziché in rame ottonato, come stabilito dalle Belle Arti. E vogliamo parlare dei mestoli di legno sprovvisti dell’apposito portamestoli, che deve avere tre comparti, uno per i mestoli da maccherone, uno per i mestoli da brodo e uno per i mestoli ancora in rodaggio?

La domanda. Come mai nel nostro paese ci sono interi quartieri abusivi, discariche a cielo aperto e ristoranti con i fornelli accanto al water e nessun accesso per i disabili? Ecco la risposta: perché gli addetti ai controlli sono tutti a misurare i gamberetti dallo chef Cannavacciuolo, operazione che richiede molto tempo e dunque impedisce di dedicarsi ad altre attività. Per la stessa ragione chi ha sbagliato i conteggi della tassa sul passo carraio maggiorata dello 0,7 per cento in seguito all’ultimo dtl 145 bis (modifica ter) rischia l’esilio a Ventotene, mentre chi ha due miniere di diamanti non dichiarate ottiene la residenza a Montecarlo. Idem per il cibo: nei discount si possono acquistare parmigiano tedesco, passata di pomodoro napoletana fatta in Cina, salami di porco alimentato a gasolio e peperoni ritoccati con i colori a tempera, ma guai se la mamma dello chef Stupazzini (star della gastronomia bolognese) prepara i tortellini senza l’apposito grembiule ignifugo.

Le soluzioni. Non ce ne sono. Da innumerevoli studi risulta che la burocrazia è un’entità autonoma e ingovernabile. Gli stessi burocrati, dopo una crisi di pianto, confessano di non essere mai stati in grado di capire la burocrazia. Si raccontano leggende di scrivanie di alti burocrati che si rivoltano contro il loro padrone e come Pegaso, il cavallo alato, si levano in volo, puntano alla finestra dell’ufficio, fanno cadere di sotto le piantine di basilico (non assicurate al davanzale come prevede il comma 67 del ddl 76) e scompaiono nel cielo. Si sa di faldoni da ottanta chili che, senza una spiegazione plausibile, cadono dal loro scaffale e tramortiscono l’impiegato. E di timbri che, come nei film di Walt Disney, quando rimangono da soli cantano e danzano nell’ufficio vuoto, timbrando a capocchia documenti non di loro pertinenza, in un’orgia di inchiostro e di fogli svolazzanti. Si sa di morti che ricevono bollette del gas da quindici anni (per la precisione: mio padre, morto nel febbraio del 2002) e gli eredi vanamente supplicano di constatarne il decesso; e si sa di vivi trattati come i morti, le cui lettere e le cui suppliche su carta ed elettroniche finiscono in un buco nero, l’Ade della burocrazia, dove parole e numeri vagano per l’eternità senza mai trovare requie.

La semplificazione. Dopo “la legge è uguale per tutti”, la parola “semplificazione” è la più divertente battuta della nostra vita pubblica. Non c’è governo che non abbia promesso: semplificazione. Ma tutti i provvedimenti di semplificazione si sono aggiunti a quelli già operanti e giacenti, perché la burocrazia non butta via niente, e se uno scartafaccio richiede, per essere completato, ventidue documenti, quello che semplifica diventerà il ventitreesimo. La burocrazia non riposa mai, lievita anche di notte (come in certe ricette dello chef Cannavacciuolo), avviluppa la preda come il ragno fa con la mosca e la divora, non senza essersi accertata che la preda abbia pagato il bollo del motorino.

Svolta virtuosa. Alcuni scienziati sostengono che la burocrazia è come l’energia nucleare: «Se usata male è strumento di sterminio - spiega il professor Plumm, accademico di Cambridge -, se usata bene può essere utile. Purtroppo ancora non abbiamo scoperto come». Un suggerimento utile potrebbe essere questo: il boss mafioso potrebbe essere incastrato perché il cadavere nel freezer non è indicato con l’apposito asterisco. O perché, sciogliendo nell’acido il boss rivale, non aveva i guanti di gomma come stabilito dal protocollo dei lavori domestici. La burocrazia potrebbe così diventare un potente strumento inquisitorio rivolto, a sorpresa, contro i delinquenti, lasciando campare in pace la gente per bene. È l’Utopia nella sua forma più assoluta: ma è bello cominciare l’anno sognando ad occhi aperti.

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