Perché ormai dinanzi alla menzogna, anche la più tronfia, sembriamo aver perso la speranza di smentirla? Presto detto: una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo, mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. L’adagio di Mark Twain, scritto per insinuare le colpe della stampa, è oggi proclamato a sintesi della fenomenologia del web. Il maestro senza rivali della capacità di far girare per mezzo mondo in un battibaleno le sue menzogne è Matteo Salvini, che qualche giorno fa ha pubblicato sui social un post molto breve: «I giudici ci danno ragione sulle Ong, non ditelo a PD, Carole e carolanti vari! L’Italia rialza la testa, è solo BUONSENSO!» Segue bandiera dell’Italia.
Salvini ha usato, ancora una volta, i suoi social per dare a chi lo segue informazioni sbagliate, incomplete e, soprattutto, false. Impossibile spiegare perché quello che dice Salvini è falso in sole due righe, come fa lui. Non solo la menzogna è più veloce, ma anche più breve: possiede quindi tutti i vantaggi tecnici per vincere sul mercato dei consumi. Alla menzogna bastano pochissime parole; se invece vuoi spiegare cosa accade davvero, di parole ne servono molte di più e serve l’attenzione di chi ti legge o ti ascolta.
Lo scorso aprile la Alan Kurdi, nave della Ong tedesca Sea Eye, aveva soccorso nel Mediterraneo 65 migranti e per 11 giorni è stata bloccata in mare, in assenza di un Place of Safety in cui sbarcare, nonostante quattro paesi (Germania, Francia, Portogallo e Lussemburgo) avessero dato la loro disponibilità ad accogliere i migranti. Il 21 novembre scorso, il Tribunale dei Ministri ha disposto l’archiviazione del procedimento penale nei confronti di Matteo Salvini, ma Salvini mente quando dice che il provvedimento gli ha dato ragione. Questo provvedimento, infatti, non afferma che Salvini ha fatto bene a lasciare in mare l’imbarcazione della Ong Sea Eye con i migranti e a chiudere i porti: il provvedimento afferma che l’assenza di norme chiare applicabili alla vicenda non consente di individuare precisi obblighi di legge violati dagli indagati. Quindi il Tribunale dei Ministri ha archiviato il procedimento su Salvini perché mancano le norme, mentre Salvini ha fatto passare quest’archiviazione come «i giudici mi hanno dato ragione». No! Quello che ha detto Salvini è una bugia, una manipolazione.
Il provvedimento, in cui sarebbe stato riprodotto integralmente il paragrafo di un precedente documento che travisa la Convenzione di Amburgo del 1979, stabilisce che la responsabilità di assegnare un porto sicuro spetterebbe allo Stato di primo contatto, che si identifica (interpreto alla lettera) con lo Stato bandiera della nave che ha provveduto al salvataggio. Quindi, nel caso della Alan Kurdi, la Germania.
A una prima lettura superficiale, potrebbe sembrare che le imbarcazioni delle Ong tedesche, olandesi o spagnole, debbano raggiungere la Germania, l’Olanda o la Spagna per sbarcare i migranti. Ora, tutti abbiamo presente quale sarebbe il tragitto che quelle imbarcazioni dovrebbero percorrere per raggiungere il Nord Europa. Spesso si tratta di imbarcazioni piccole, con centinaia di persone a bordo, che dovrebbero circumnavigare l’Europa in condizioni meteorologiche spesso avverse. E questo per Salvini sarebbe il BUONSENSO?
Su una cosa le convenzioni e i trattati sono chiari: bisogna salvare i naufraghi e portarli nel porto vicino più sicuro. Punto. Il provvedimento non vuol dire, dunque, che bisogna sbarcare in nord Europa, ma che sono necessari accordi tra Stati (nel caso della Alan Kurdi, tra la Germania e l’Italia). Ma se questi accordi mancano, cosa si fa? Si lasciano le persone in mare finché non si raggiunge un accordo? Sarebbe questo il BUONSENSO di Salvini?
Ma c’è dell’altro, perché in mare non ci sono solo le navi delle Ong, che sono lì per salvare e per testimoniare ciò che accade, ma anche pescherecci e navi commerciali: anche a loro il diritto del mare impone di prestare soccorso. Cosa faranno se il BUONSENSO vuole che debbano aspettare che ci siano accordi tra Stati prima di poter sbarcare il loro carico umano insieme alle merci che stavano trasportando? Le Ong sono state e sono tanto importanti perché pattugliano il mare e salvano vite, consentendo anche a chi in mare lavora di poter continuare a lavorare. Il BUONSENSO di Salvini è condannare alla deriva centinaia di persone, ma sarete d’accordo con me - spero - che non può esserci alcuna esitazione sul da farsi quando in mare e ci si imbatte in persone che rischiano di annegare.