Nessun guadagno per i trafficanti. Meno danni alla salute. Incassi fiscali per lo Stato. Sono tanti i vantaggi di liberalizzare le droghe leggere

Un video incredibile mostra un camion, di quelli comunissimi che d’estate affollano le autostrade, stracarico di angurie. Niente di strano, starete pensando, e invece no, in quelle angurie, decine di angurie dall’aspetto assolutamente normale, non c’era polpa rosa, succosa e costellata da semi neri. Aperte, quelle angurie nascondevano chili e chili di marijuana perfettamente inserita all’interno. Chi ha fatto il lavoro è riuscito a imbottire le angurie senza intaccare in alcun modo la buccia. È stato praticato un solo foro al lato e, dopo aver eliminato tutta la polpa, è stata inserita una sottile carta come involucro protettivo a foderare l’intera cavità che poi è stata farcita con l’erba. L’anguria è stata poi richiusa con il tappo di buccia del frutto.

Quando ero bambino, dalle mie parti, d’estate si facevano grandi feste all’aperto e la vera attrazione erano le angurie, che venivano servite per ultime. Erano fredde, freddissime e servivano a dare un po’ di sollievo in quelle estati roventi senza aria condizionata. Ma non erano angurie comuni: erano angurie corrette con un liquore dolcissimo che non sono mai riuscito a bere. Per noi bambini c’erano le angurie senza liquore, ma i più svelti riuscivano a sottrarre qualche fetta di quelle “truccate” che mangiavamo, dividendo il bottino, a piccolissimi morsi, per farla durare più a lungo.

Questo video mi ha portato indietro negli anni e allo stesso tempo mi ha dato da pensare a come, nonostante tutte le evidenze possibili, esattamente come quando io ero bambino, non è possibile oggi parlare di legalizzazione delle droghe leggere, nonostante ormai sia un dato appurato che non siano l’anticamera di nulla di più pericoloso per la salute.

Non se ne può parlare e ogni volta che ci si prova c’è sempre qualcuno che ti salta al collo dandoti dell’Anticristo e dicendo la più inutile delle fesserie, ovvero che legalizzare le droghe è un regalo alle organizzazioni criminali (non sanno perché, ma giurano sia così) e che la legalizzazione farebbe aumentare i consumatori. Anche questa affermazione è falsa ed è priva di fondamento poiché chi oggi studia le mafie e i loro mercati sa bene che non esistono dati certi sul consumo. Dal momento che il mercato è illegale e quindi sommerso, ci si basa sulla quantità di sostanze sequestrate, che è solo una percentuale minima rispetto a quella in circolazione. Legalizzare marijuana e hashish, al contrario, significherebbe infliggere un colpo durissimo al narcotraffico, ma non solo. Renderebbe disponibili sul mercato legale sostanze meno dannose per i consumatori che oggi, invece, assumono sostanze tagliate e trattate con ogni genere di schifezza, dalla paraffina all’ammoniaca.

Ma se è vero che non conosciamo con esattezza il numero dei consumatori, sappiamo però che si tratta di un mercato miliardario. Per capirne l’entità vanno incrociati dati e va tenuto presente che ogni stima è fatta per difetto.
L’Istat ha quantificato intorno ai 14 miliardi la spesa dei consumatori per tutte le tipologie di droga. Un terzo (il 28%), ovvero quasi 4 miliardi, rappresenta il mercato di hashish e marijuana. Una curiosità: secondo uno studio diffuso da AquaDrugs, analizzando i residui dei principi attivi presenti nelle acque, si stima che il consumo annuo di cannabis e derivati si aggiri intorno agli 800mila kg. Divertitevi a calcolare il giro d’affari…

Ma c’è di più, secondo uno studio dell’Università di Messina, applicando alla cannabis la stessa aliquota delle sigarette, lo Stato potrebbe incassare fino a 6 miliardi di euro l’anno. Ovviamente persisterebbe una fetta di mercato nero che pratica prezzi inferiori, ma sarebbe notevolmente ridotta rispetto a oggi perché parte dei consumatori preferiranno assumere sostanze controllate anche se meno economiche. Sostanze che, del resto, avrebbero anche il vantaggio di essere legali, che si possono acquistare cioè senza rischiare sanzioni penali.

Diminuirebbero le spese di repressione, di ordine pubblico, di sicurezza e sempre l’Università di Messina quantifica questa riduzione in quasi 800milioni di euro. Per finire, secondo Coldiretti, la legalizzazione della marijuana potrebbe portare alla creazione di 10mila posti di lavoro. E dove c’è lavoro le mafie sono più deboli.

È chiaro che legalizzare conviene in termini di salute pubblica, di guadagno e di risparmio per lo Stato ed è un potentissimo atto antimafia. Come mai non se parla concretamente? Lascio a voi la risposta e mi piacerebbe che - tramite l’Espresso - mi facciate avere le vostre opinioni.