Il “telegiornale” di Adriano Panzironi è degno di Mario Giordano

Adriano Panzironi
Reprise

Puntuale come le mezze stagioni, che invece di sparire si sono allungate, tornano le “trasmissioni” di Adriano Panzironi su diverse televisioni locali. Panzironi, giornalista e portatore sano di acconciature esplosive, a momenti alterni sospeso dall’Ordine dei giornalisti e attenzionato da quello dei medici, cacciato e poi riammesso sugli schermi, affetto talvolta da messaggi impostigli dal garante che in sovrimpressione lo descrivono come un tizio pericoloso, poi scomparsi, quindi non dev’essere vero, uno cui tribunali e authorities danno alternativamente torto o ragione di esistere, al momento direi ragione: è in onda, appare nello studio che sembra di un tg, con la scritta speciale Tgt alle spalle, intervistato da un tizio che pare un giornalista, al quale declama il suo ultimo libro “Vivere oltre il Covid”, mentre in sottopancia scorrono gli indirizzi dei suoi spacci di cibo salutista “per vivere 120 anni”.

 

Vista così sembrerebbe una smaccata pubblicità, un’invereconda marchetta, un’operazione in grande stile messa in piedi per rivestire una televendita con la parvenza di uno spazio informativo. Siccome però “messaggio promozionale” non è scritto da nessuna parte, immagino che Tgt esista davvero, che produca spazi di approfondimento in modo del tutto gratuito, il tizio sia davvero un cronista, anche se a un certo punto solleva il libro e lo pone a favore di camera come una valletta di “Ok il prezzo è giusto”, che gli indirizzi scorrano per caso, e quel che dice Panzironi sia frutto di una normale intervista. Che sunteggio: il vaccino per il Covid non serve a nulla, anzi: non serve manco quello dell’influenza, è tutta colpa del Governo, il calo dei ricoveri non è merito dei vaccini, tra un mese torneremo a mille morti al giorno, eccetera. Inquietante? Affatto. Solo la dimostrazione che siamo un Paese meraviglioso, nel quale è sbagliato che un siffatto performer alberghi su reti minori, costretto a fronteggiare l’orribile e infondato sospetto di pagare per potersi esprimere. Dovrebbe essere ospite di Mario Giordano come tutti.

Commento: No paxn

 

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Tredici

Numero portasfortuna

In una lunga intervista a un quotidiano nazionale, Giuseppe Conte non ha detto niente. E questa non è una notizia. A margine, ha però formulato a Matteo Renzi tredici domande della lunghezza media di circa 20 righe, tali da far pensare che i suoi successi da avvocato si debbano ad arringhe così prolisse che iniziavano in primo grado e finivano quando era già intervenuta la prescrizione. Renzi ha risposto ponendo a sua volta 13 domande, anzi: al momento in cui scrivo l’ha solo minacciato, e intimando al contendente un incontro tv. Conte ha risposto che lui in tv non ci va perché non ama i gesti plateali, come può confermare Rocco Casalino. Di quali tra i passaggi che ho appena descritto non ve ne frega maggiormente niente? Scrivete a marcodamilano_et_tinder.it e potrete ricevere in omaggio il mio prossimo libro, nel quale analizzo il livello della lotta politica in Italia, con particolare attenzione al duello appena raccontato. Titolo: “C’hai creduto, faccia di velluto”.

Giudizio: Tredici e lode

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