Non solo la legge Zan, anche lo stesso Zan deve essere modificato per renderlo più compatibile con i valori tradizionali del popolo italiano. A cominciare dal cognome, che suona straniero (secondo un’inchiesta di Libero sarebbe l’abbreviazione di Zanzibar) e deve dunque essere convertito in Zanetti, o Zanarini, o Zanardi. Sarebbe questa, secondo indiscrezioni, la richiesta della Lega per poter votare anche in Senato la legge Zan, che di qui in poi dovrebbe chiamarsi legge Zanetti, o Zanarini, o Zanardi.
Il testo Necessita di una drastica semplificazione, senza la quale il Senato non è in grado di recepirlo. Questa la proposta di Calderoli: «Anche se una persona è pervertita, non è un motivo sufficiente per bastonarla». Ha aggiunto di avere voluto migliorare il testo della legge per puro spirito di servizio, perché non la voterebbe neanche morto, ma forse qualche collega leghista, mosso a compassione per i pervertiti, gli anormali, i viziosi, i degenerati, potrebbe farlo. L’atteggiamento collaborativo di Calderoli non è sfuggito a Renzi, che si è detto disponibile a fare da mediatore, invitando il Pd a non impuntarsi su dettagli formali.
Altri problemi La comunità Lgtbq+, secondo la richiesta di alcuni attivisti, dovrebbe chiamarsi Lgtbq+Gino, Marta, Anselmo, Sofia, Giorgio, Ester, Eccetera, perché a ciascuna identità individuale corrisponde una identità sessuale differente, e sono tutte ugualmente meritevoli di tutela. La legge dovrebbe tenerne conto e il suo testo dovrebbe essere riformulato secondo questo principio, citando una per una tutte le possibili identità discriminabili. Ma nella sua nuova estensione, la legge Zan diventerebbe lunga settemilaseicento pagine e dunque si è deciso, per ora, di soprassedere.
Il Pd Letta è stato fermato da un gruppo di militanti alla stazione Termini mentre stava tentando di fare rientro a Parigi. Gli hanno chiesto di rimanere almeno fino alle prossime elezioni amministrative. Alla parola “amministrative”, ha rotto ogni indugio ed è salito sul treno.
La Chiesa Approfittando del ricovero di Papa Bergoglio al Gemelli un gruppo di cardinali tradizionalisti, che fanno riferimento al Concilio di Trento e tramano per riportare Ratzinger al soglio di Pietro e Vittorio Pozzo alla guida della Nazionale, ha preparato un documento che invita l’Italia a non sovvertire l’ordine familiare stabilito dalla dottrina, consistente in un Padre che guarda la partita in canottiera e una Madre che sciabatta in cucina mescolando il sugo, come nelle vignette di Altan che la Cei intenderebbe adottare come copertina del Catechismo per i Giovani Sposi. Pare che questo genere di assetto familiare, tra gli altri pregi, sia il più adatto per risolvere la crisi delle vocazioni: con genitori del genere, i figli, piuttosto che rimanere in casa, si fanno prete o suora. Bergoglio, informato da un’infermiera che quel documento stava per essere reso pubblico, si è alzato, si è affacciato alla finestra del Gemelli e ha sparato con una carabina in direzione del Vaticano, applaudito da una piccola folla.
Il rischio È soprattutto il rischio del disordine quello che i cattolici tradizionalisti paventano. «Per colpa della teoria gender», sostiene padre Buozzi, cappellano militare del gruppo parlamentare della Lega, «avremo presto non solo le donne prete, ma anche gli uomini suora. Dove andremo a finire, di questo passo?». Radio Maria ha nominato Padre Buozzi nuovo direttore editoriale.
Raffaella Nelle teche Rai è stato scoperto un vecchio spezzone nel quale Raffaella Carrà non canta “Zum zum zum”, versione ufficiale poi adottata dalla Rai, ma “Zan zan zan”, ulteriore conferma della sua sintonia con la comunità gay. La versione venne censurata perché era troppo in anticipo sui tempi.