Il principale partito di opposizione non riesce a dire una parola contro le scelte illiberali dell’esecutivo. Perché ha idee troppo simili a quelle di chi governa. Ma siamo stanchə di fare da supplenti morali a un partito incolore

Caro Enrico Letta, non ci siamo mai incontratə come persone, ma è al segretario del Pd che scrivo questa lettera pubblica per fare una sola domanda.

 

Qualche settimana fa, all’indomani della firma del presidente Mattarella sul decreto cosiddetto anti-rave - in realtà anti-qualsiasi espressione pubblica di dissenso collettivo a discrezione delle questure - sulla prima pagina di un giornale ho letto il titolo “Mattarella sconfessa Saviano e la Murgia”. È spontaneo chiederle: perché ci sono il mio nome e quello di Saviano, invece che il suo o di qualcun altro dell’opposizione? Perché siamo noi quelli che i capi dell’estrema destra espongono alla rabbia della loro base sui social media? Come mai la destra si comporta come se la sua opposizione fossero gli intellettuali, invece che gli avversari politici seduti in parlamento?

La risposta
Enrico Letta: «Cara Michela Murgia, dal Pd opposizione efficace a questa Destra»
19/11/2022

La risposta è brutta, ma evidente: non state facendo il vostro lavoro e noi ci ritroviamo nostro malgrado a farlo al posto vostro.

 

In questo vi siamo anche comodi. Basta l’atto di prendere posizioni pubbliche contro il nuovo fascismo governativo per essere associati a voi, il soggetto politico che per eredità storica dovrebbe essergli antagonista, tanto che ad alcuni sembra persino che siate voi, attraverso le nostre voci, a prendere posizione. Invece non è così: siete troppo impegnati a giocare al vostro Risiko interno, un congresso che nella migliore delle ipotesi tirerà fuori una faccia pulita in cui la base può ancora credere, ma che avrà dietro il solito verminaio di piccoli potentati a reggere i veri fili.

 

Nel mentre, il governo Meloni fa una scelta catastrofica e illiberale al giorno e l’urgenza civica impone a chiunque abbia una voce pubblica di usarla. Lo stiamo facendo, ma siamo stanchə di fare da supplenti morali a un partito incolore, che tace invece che parlare, che sussurra dove dovrebbe gridare e che cerca mediazione dove dovrebbe innalzare barricate. Siamo stanchə di dire le parole che voi non dite e di vederci arrivare le shitstorm (e talvolta pure le querele) per aver difeso i temi e i valori che voi avete messo in disparte per inseguire il consenso al “centro”, il fantomatico centro che non esiste se non come secca che si sposta a ogni cambio di marea. Il centro è una sintesi, un punto di arrivo, non un metodo politico.

 

Nel pur malato sistema bipolare in cui ci avete costrettə a votare, quello che chiamate centro è la fine di un percorso di mediazione tra una destra e una sinistra, ma la premessa per raggiungerlo è partire almeno da uno dei due punti, non bivaccare nella medianità, evitando ogni tema scomodo e strizzando l’occhio persino a chi su quei temi dice l’opposto.

 

Il mestiere degli intellettuali è interrogare la realtà nelle sue contraddizioni. Noi non dobbiamo parlare per voi, ma restare liberi di parlare anche contro di voi, come in questi anni peraltro abbiamo sempre fatto, dato che spesso avete compiuto scelte che contraddicevano i valori di una sinistra vicina ai più deboli. Siamo confortatə nel vedere Aboubakar Soumahoro salire su una nave umanitaria a denunciare quanto sia miserabile la selezione delle vite a bordo, consapevoli però che a sinistra quella dovrebbe essere la risposta naturale di sistema, non l’iniziativa solitaria di un parlamentare. Per voi invece sarebbe difficile fare altrettanto, dopo che avete votato per anni i rifinanziamenti ai torturatori libici che chiamavate “guardia costiera”.

 

Così vi viene altrettanto difficile dire che l’immigrazione non va fermata, e non solo perché ci serve, ma perché riconoscere alle persone il diritto di cercare condizioni di vita migliori è un principio portante dell’idea di mondo che una sinistra degna di questo nome dovrebbe voler costruire. Se non potete dire nemmeno questo, fate bene a stare zitti.

 

Parleremo ancora noi, pagandone il prezzo in termini di esposizione extraprofessionale e assunzione della conflittualità. Però allora smettete di fingervi alternativi a questa destra, che sarà pure radicata nel più rozzo fascismo, ma almeno è coerente nel suo rapporto tra intenzioni e azione.