La copertura mediatica data al gossip intorno alla vita privata dell’ex calciatore e della presentatrice in alcuni momenti ha eguagliato (se non superato) le vicende tra Russia e Ucraina

In una fondamentale clip reperibile sui social, frammento di una vecchia fiction di cui l’attore romano fu protagonista, Marco Giallini si lancia nella spiegazione accademica della differenza tra “sticazzi” e “mecojoni”, due sfumature del vernacolo capitolino ormai transitate al nord con importanti corruzioni del senso. Anzi, con inversioni vere e proprie.

 

La prima, infatti, attiene al mondo della disillusione, del disinteresse, dell’ostentata freddezza rispetto a una notizia che l’interlocutore, al contrario, ritiene decisiva. Ad esempio: «Diego Fusaro ha scritto un altro post novax», «sticazzi». Oppure: «Barbara D’Urso potrebbe presto condurre un nuovo programma», «sticazzi». O ancora: «Luca Bottura ha una rubrica su L’Espresso», «sticazzi». Au contraire, “mecojoni”, col riferimento diretto e antropologico alla presunta dotazione virile del pronunciante, afferisce a una logica di sorpresa complice, quasi elogiativa. Ad esempio: «Sofia Goggia ha preso una medaglia pur afflitta da un ginocchio di pongo», «mecojoni». «Berlusconi ci prende tutti per il culo fingendo di sposarsi», «mecojoni». «Di Maio ha individuato il Donbass su una cartina muta», «mecojoni».

 

Eppure capita che persino nella Capitale il significato delle due esclamazioni possa essere ribaltato. O almeno così mi è parso nei giorni scorsi, quando alle vicende della famiglia composta da Francesco Totti, l’ottimo Totti, il Candido Totti, il disponibile Totti e dalla moglie Ilary Blasi, la brillante Blasi, l’abbacinante Blasi, la fiera Blasi è stato dato uno spazio di poco inferiore a quello delle vicende ucraine.

Titoloni, interviste alle terze parti, vivisezione di partner veri o presunti, ex mariti, varie ed eventuali. Non per sfociare nel moralismo, magari concionando sulla progenie dei due e sul turbine maròn che gravita loro attorno, ma, ecco, per dire, da non romano, mi pare di poter significare che a molti, troppi, la questione sia apparsa degna di un “mecojoni”. Invece, almeno allo scrivente, pare proprio uno “sticazzi”.

 

Numeri

Dato interpretabile

Che poi è evidente che io non capisco nulla quasi di niente. Figurarsi di Covid-19 e metodologie su come combatterlo. Anzi, leggo i passi avanti permessi dai vaccini con la velata euforia di tutti: tra un paio di mesi saremo in maniche corte, respireremo a pieni polmoni, chi li ha intonsi, e ci avvieremo verso la terza estate consecutiva di alleggerimento dal peso delle regole. Né mi avvincono troppo le diatribe tra i giornali satirici che cianciano di dittatura sanitaria e il presunto eccesso di zelo di Speranza e del Cts, che comunque aprono all’abolizione del green pass a breve. Mai avuta la sindrome di Stoccolma, figurarsi quella di Wuhan. Però, ecco, se va tutto verso il meglio, se di fatto siamo quasi alla normalità, se le misure contenitive possono essere allentate a stretto giro per far ripartire l’economia, specie quella turistica, come accidenti è possibile che nel giorno in cui scrivo queste righe siano defunte di Covid-19 oltre 300 persone? Buon bagno.