L’elezione bis del Presidente e la riconferma di Draghi al governo apre una nuova stagione: via gli abiti da burini e ritorna anche la Dc

È Mattarella-mania: tutti in abito da capufficio e alla maturità il discorso di Capodanno

L’elezione bis di Mattarella e la riconferma di Draghi a Palazzo Chigi aprono le porte, per l’Italia, a una stagione fantastica: quella dell’affido. In ogni campo della vita politica, sociale, culturale, gli italiani saranno dispensati per un po’ di anni da ogni decisione troppo impegnativa. «Grazie alla sospensione dello stress - spiega lo psicologo Bernardo Huff - gli italiani potranno tornare serenamente alle loro occupazioni ordinarie, con grande giovamento del loro equilibrio psichico. Ben venga la tutela di persone e istituzioni che ci impediscano di farci del male».

 

L’affido Con il convinto appoggio dell’Unione Europea, il Parlamento sta per varare il provvedimento di Affido Permanente dell’Italia a Mattarella e Draghi, ricalcato sulla vigente legislazione di tutela dei minori. La coppia affidataria si impegna a restituire il Paese al Parlamento non appena le condizioni psicologiche dello stesso consentiranno la sua autonomia, stabilita da periti del Tribunale dei Minori. Il centrodestra ha opposto qualche resistenza, perché la doppia figura paterna confligge con la famiglia tradizionale. «Avremmo preferito, come genitori affidatari, un papà e una mamma - ha dichiarato Salvini - ma per senso di responsabilità voteremo a favore, a patto che la sinistra non ne approfitti per riproporre la legge Zan».

 

Politica Tornerà la Dc, salutata da una folla osannante. Dopo un lungo esilio, trascorso negli uffici del parastato, nelle barberie meridionali, nelle sedi della Coldiretti, nelle parrocchie, in quella modesta Italia minore meravigliosamente cantata da Checco Zalone, la Dc uscirà nuovamente allo scoperto toccando il 60 per cento dei voti, prosciugando quasi del tutto il Pd, i Cinque Stelle, metà del centrodestra, i ridicoli partitelli di centro. Renzi e Calenda troveranno un impiego. Un pacato paternalismo e un vigoroso assistenzialismo (già in pratica con l’attuale Pnrr) provvederanno ad avviare il Paese a una fase di industriosa ripresa economica. Secondo gli analisti potrebbe addirittura aumentare, sia pure di pochissimo, la percentuale degli italiani che pagano le tasse.

 

La sinistra Dopo qualche convulsione tornerà il Partito Unico, con tanto di Comitato Centrale e dirigenti severi. Tutto accadrà non per ragioni politiche (della politica non ci sarà più bisogno) ma funzionali. Un ex militante novantenne del Pci digiterà sui social una vecchia frase tipica delle assemblee di sezione del Novecento: «compagno grazie, hai già parlato abbastanza, adesso siediti e lascia parlare chi ne sa più di te». La frase diventerà virale, sarà trend topic su Twitter per dodici anni consecutivi e servirà per chiudere il 90 per cento delle discussioni sui social. Da lì alla ricostituzione del classico partito centralizzato, dispotico ma funzionante, il passo sarà brevissimo.

 

Sanremo Massimo Ranieri, Iva Zanicchi, Orietta Berti e Gianni Morandi sono confermati anche per le prossime dieci edizioni del Festival. Saranno presenti anche i giovani rapper e trapper, ma si esibiranno dopo la mezzanotte, quando l’audience è limitata ai soli guardiani notturni dotati di monitor, agli insonni, ai familiari dei cantanti in gara. Si pensa anche a un ritorno al bianco e nero, molto elegante.

 

Lo stile Ah, quei sobri tailleur delle Fendi! Quegli abiti grigi vagamente mortuari, che rendono tutti gli uomini simili a un capufficio! Come per miracolo, il look burino degli ultimi trent’anni, i catenoni, i jeans strappati, il trucco da mignotta e il tatuaggio da camorrista, oggi diffusissimi anche tra brave madri e bravi padri di famiglia, spariranno. L’ammirazione per Draghi e Mattarella porterà anche i ragazzi di diciotto anni a una convinta emulazione. Nei licei e negli istituti tecnici, gli alunni in completo scuro diventeranno la schiacciante maggioranza. Alla maturità sarà introdotta, assieme alla prova scritta, una nuova prova orale: un Discorso di Capodanno che ogni studente e studentessa dovrà pronunciare davanti alla commissione.

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