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21 luglio, 2025Il patriarca di Gerusalemme ha svolto nella Striscia una visita di sostegno durata tre giorni, celebrando una messa nella parrocchia bombarda da Israele. "Non siamo contro la società israeliana e l'ebraismo
È arrivato nel cuore della Striscia di Gaza, scortando insieme a una delegazione oltre 500 tonnellate di aiuti umanitari. Ha celebrato messa nella chiesa della Sacra Famiglia, colpita dal fuoco israeliano che non ha risparmiato nemmeno il parroco Gabriel Romanelli. Dopo tre giorni nell'enclave palestinese, il cardinale Pierbattista Pizzaballa ha raccontato alla stampa vaticana la sua missione. "Le immagini che mi restano, rispetto alle volte precedenti, sono quelle delle enormi distese di tende che prima non c'erano. Quando sono andato, erano tutti al sud, c'era il corridoio Netzarim che chiudeva. Sono tornati su, adesso c'è più di un milione di persone che non ha dove vivere. Soprattutto lungo il mare, ci sono lunghe distese di tende, dove la gente vive in condizioni di estrema precarietà sia dal punto di vista igienico che sotto qualsiasi altro profilo. E poi, l'altra immagine è l'ospedale: i bambini mutilati, accecati per le conseguenze dei bombardamenti".
Una descrizione cruda, che si accompagna a una condanna nei confronti del governo di Benjamin Netanyahu: "Non riusciamo a capire le ragioni di tutto questo e, come il Papa giustamente ha detto, e anche noi lo ripetiamo continuamente, tutto questo non è giustificabile. Vorrei chiarire una cosa: non abbiamo nulla contro il mondo ebraico e non vogliamo assolutamente apparire come coloro che vanno contro la società israeliana e contro l'ebraismo, ma abbiamo il dovere morale di esprimere con assoluta chiarezza e franchezza la nostra critica alla politica che questo governo sta adottando a Gaza".
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