Ma non solo: nei talk show i mercenari apolidi prendono il posto delle ex soubrette, i tatuatori siberiani soppiantano scienziati con tre lauree. E gli autori cercano di convincere “Ugo Tortura” ad andare nell’Isola dei famosi

La guerra, da sempre, è una grande risorsa per l’economia tradizionale: industria bellica, pompe funebri, settore tessile nel ramo bandiere e stendardi, designer di mostrine. Ma questa guerra sta dando nuovo impulso anche a settori da tempo depressi, come i talkshow, nei quali si impongono nuove figure popolarissime: lo stratega, lo stratega rivale che gli dà dell’idiota, il russo pentito, l’ucraino acquisito (vale fino al terzo grado di parentela con un vero ucraino), lo chef italiano che aveva una pizzeria a Kiev, lo storico specializzato in tradizioni slave che ha appena scritto un libro sulla differenza tra il candelabro dello Dnepr e quello del Don, più altri caratteristi che diventano, grazie alla guerra, vere e proprie figure professionali. Ma è l’intero settore dell’intrattenimento a giovarsi della guerra in Ucraina.

Satira Preventiva
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18/4/2022

Reality Le ex soubrette, gli attori disoccupati, i figli problematici dei vip, gli ex calciatori inseguiti dai creditori hanno fatto il loro tempo. La lista dei casi umani va aggiornata ai tempi. I cast dell’Isola dei Famosi e del Grande Fratello Vip possono contare su nuova linfa. Si fanno già parecchi nomi. Il mercenario apolide Ugo Krudic, detto “Ugo Tortura”, impiegato in Ucraina su entrambi i fronti, è il più ambito dagli autori di reality di tutta Europa: sa procurarsi il cibo assaltando una mandria di vacche a mani nude. Ma gli altri concorrenti sono terrorizzati dalla sua presenza e potrebbero ritirarsi prima dell’inizio. Anche il generale russo Ivan Durowsky, ricercato per crimini di guerra perfino dai suoi commilitoni, sarebbe perfetto: porta in dote un suo eventuale arresto in diretta, possibilmente con sparatoria, che avrebbe un grande effetto sullo share.

 

Il più ambito Tutti, ovviamente, farebbero carte false per avere Zelensky, ma il suo staff ha fatto sapere che, fatti salvi gli impegni di palinsesto già presi con i Parlamenti di tutto il mondo, vorrebbe scrivere lui il copione e fare anche la regia, dunque non se ne fa niente. Quanto all’uso di orfani e vedove di guerra, sembra troppo cinico perfino agli autori televisivi. Si ripiegherà, al massimo, su mutilati e invalidi reduci dal fronte, molto apprezzati in Italia dal grande pubblico fin dai tempi di “Cuore” di Edmondo De Amicis.

 

Effetti collaterali Ogni guerra ne ha qualcuno. Sono già sedici i virologi che hanno perso il posto in televisione, sostituiti da generali in pensione, dissidenti russi evasi, influencer del Donbass, tenori sopra le parti che cantano il “Boris Godunov” accompagnati da una pianista ucraina che ha sposato un direttore d’orchestra russo però residente a Odessa, casalinghe mitomani che si spacciano per docenti di politica internazionale e quando vengono smascherate gridano «io non la ho interrotta, lei non interrompa me». Triste caso limite è quello di un primario con tre lauree sostituito da un tatuatore siberiano. Altro spiacevole effetto collaterale, la totale scomparsa dai media delle altre ventinove guerre in corso nel mondo. Sui principali teatri bellici si sta pensando di ricorrere a stragi abominevoli, uccisione di tutti i primogeniti, ricorso ad armi batteriologiche, pur di riconquistare almeno qualche spazio nel finale dei telegiornali, subito prima delle notizie sportive.

 

Nuovi format Sullo schema di MasterChef si sta pensando a un talent per strateghi, che dovranno confezionare per la giuria campagne militari di successo. Come conquistare l’Australia; come colonizzare una seconda volta l’Africa prima che lo facciano i cinesi; come disarmare i civili negli Stati Uniti; come denazificare Verona e provincia: tutti obbiettivi apparentemente impossibili, che però aguzzano l’ingegno di ragazzi e ragazze ansiosi di trovare il loro posto nel mondo del futuro, che sarà provvido di occasioni, e di sempre nuove avventure, per tutti i sopravvissuti.