Ecologia e sociale: la Chiesa segua le orme di Bergoglio

Per me voi siete veri e propri poeti sociali. Donne e uomini che camminano nella storia. Nel rumore delle armi non fate notizia. La comunicazione mediatica, salvo rari casi, non vi considera. Ma voi siete chiamati a rifondare la democrazia». Francesco è stato per i movimenti popolari di tutto il mondo non solo un alleato, ma un amico e un compagno di viaggio straordinario e prezioso. Il sostegno alle realtà sociali di base e l’impegno per la difesa della Casa Comune hanno fortemente caratterizzato il suo magistero. Dieci anni di cammino, a partire dalla prima storica assemblea mondiale dei Movimenti Popolari nel 2014, sino allo scorso 20 settembre, per «piantare una bandiera dinanzi alla disumanizzazione». Lottare e camminare insieme per difendere e promuovere diritti fondamentali come l’accesso alla terra, alla casa e al lavoro. Questa la piattaforma sociale che Francesco ha proposto ai movimenti popolari in questi anni. «Tierra, Techo y Trabajo», che definiva diritti sacri. Perché solo riconoscendoli come tali si può tornare a dare voce agli esclusi, restituendo dignità agli scartati dal sistema tecnocapitalista. Diritti che impongono allo stesso tempo doveri e responsabilità, a partire dalla difesa della nostra Casa Comune. Perché il grido della Terra e il grido degli esclusi sono la stessa cosa.

 

Francesco nel suo cammino ha dato voce a coloro che stanno lottando nel mondo per la giustizia sociale, ambientale ed ecologica. Facendosi megafono del dolore, delle speranze, dei sogni e dei bisogni. Così come dell’urgenza di cambiare il sistema che ha prodotto la crisi. Contribuendo a rompere la visione antropocentrica, esortando i movimenti al protagonismo politico, criticando con competenza il paradigma tecnocratico, denunciando le false e le comode soluzioni che piacciono tanto ai riformisti delle nostre parti. «Vi si tollera finché vi mantenete nella casella politiche sociali, finché non mettete in discussione la politica economica o la politica con la maiuscola. Quando mettete in discussione le macro-relazioni, quando gridate, quando pretendete di indicare al potere una impostazione più integrale, allora non vi si tollera più».

 

Esodo da convinzioni sbagliate, conformismi e piccole patrie, per andare alla radice dei problemi e costruire risposte nuove. Avendo finalmente il coraggio di riconvertire innanzitutto noi stessi all’unica visione in grado di consentire a tutti e tutte di uscire dalla crisi: l’ecologia integrale. Riconoscendo le relazioni insperabili fra tutte le entità della comunità vivente.

 

Né testamento né messaggio, ma impegno quotidiano per un cammino permanente: questo ci chiede Francesco. Per riconoscere e dare valore a tutta la comunità della Terra. Solo così può esserci pace. “Laudato Sii”, “Fratelli (e Sorelle) Tutti” e “Laudato Deum” non sono solo scritti di enorme valore ma terreno fertile per nuove alleanze. Non c’è speranza all’interno delle vecchie convinzioni del paradigma tecnocratico che ha prodotto la crisi. Il programma sociale e la conversione ecologica proposta da Francesco insieme ai movimenti popolari rappresentano l’unica alternativa possibile per rifondare la democrazia e alimentare la speranza della pace.

 

A prescindere delle scelte che verranno fatte, sulla traccia di Francesco esistono già un patto comune ed una Internazionale della Terra in cammino. Facciamo Eco!

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