Opinioni
2 agosto, 2025A settembre a Trevignano Romano il festival “Relazioni inseparabili” su pace, ambiente, diritti
Se vuoi la pace, prepara la pace. È il titolo del festival “Relazioni Inseparabili” che si terrà anche quest’anno sul lago di Trevignano Romano dal 5 al 7 settembre. Incontri, dibattiti, trekking e campeggio per giovani ecoattiviste ed ecoattivisti organizzato dalla Scuola di formazione politica Gea, assieme a Rise Saint James, Emmaus Italia e Rete dei Numeri Pari. L’obiettivo è quello di promuovere e diffondere la visione, la cultura, i linguaggi, le proposte e le pratiche legate alla giustizia ecologica, ambientale e sociale. Il tutto in modo completamente gratuito. Questa la scelta pedagogica della scuola Gea per formare attiviste e attivisti che verranno ammessi esclusivamente sulla base delle loro motivazioni e dell’impegno sul territorio, non per le loro possibilità economiche. Per iscriversi basta andare sul sito www.geascuola.org e inviare la domanda di partecipazione entro metà agosto.
Saranno i giovani dei movimenti nati e cresciuti in questi anni i veri protagonisti della tre giorni di formazione con rappresentanti e intellettuali di vertenze e conflitti nazionali e internazionali. Tra questi, un ospite davvero d’eccezione: Sharon Levigne, attivista statunitense, afroamericana, fondatrice dell’organizzazione Rise St. James, insignita nel 2021 del premio Goldman per l’Ecologia per la sua lotta vittoriosa contro l’inquinamento prodotto dalle multinazionali della petrolchimica e la discriminazione razziale a New Orleans nel cuore della Louisiana. Un’occasione unica per ritrovarsi, per condividere memoria, sistematizzare saperi e agire insieme. Perché difendere i diritti sociali e ambientali ha ormai un costo altissimo nel nostro Paese e la repressione dei movimenti, come il disprezzo per l’equità sociale ambientale, accomuna spesso la politica di chi è al governo. Non solo della Nazione ma anche delle città, come abbiamo visto con la “Cementopoli” a Milano. Serve dare voce, forza e sostegno ai giovani impegnati con coraggio a sfidare l’arroganza di un governo nazionale che davanti all’aumento senza precedenti delle disuguaglianze sociali ed ambientali invece di usare le risorse pubbliche e la fiscalità generale per politiche inclusive, riconversione ecologica e salute pubblica, scommette su un’economia di guerra. Compromettendo in particolar modo il presente e il futuro delle giovani generazioni.
Per questo il programma della scuola Gea mette al centro della formazione di quest’anno il legame indissolubile tra pace ed ecologia, l’urgenza della riconversione ecologica e non della crescita verde, l’importanza del pluralismo e della decolonialità, l’impegno per campagne come StopReArm Europe che lo scorso 7 giugno ha portato in piazza 150 mila persone, insegnando allo stesso tempo a costruire giustizia nei nostri territori anche quando non c’è, utilizzando la controsolidarietà e il mutualismo per ridefinire perimetri e senso delle comunità.
“We speak for ourselves”, parliamo per noi stessi, è il motto che accomuna i movimenti per la giustizia ambientale dagli Stati Uniti, all’America Latina, passando per Asia ed Europa. Abbandonare le vecchie certezze per costruire una nuova rappresentanza politica, adeguata e coerente come chiedono le nuove generazioni. In una fase storica in cui è sempre più urgente e necessario portare la sfida anche sul piano globale per rispondere al fallimento del multilateralismo e della cooperazione internazionale, spazzati via dagli interessi che mettono insieme crescita economica e guerra.
Se vogliamo cambiare il corso delle cose, la partecipazione politica delle nuove generazioni di attivisti e la loro formazione sono precondizioni necessarie e indispensabili. Facciamo Eco!
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