Silvio Berlusconi rischia un nuovo processo per corruzione di testimoni. Come anticipato da l'Espresso, la procura di Milano ha chiuso la nuova indagine, sollecitata da due diversi collegi del tribunale, sulle deposizioni di decine di testi nel cosiddetto processo Ruby, che si era concluso con l'assoluzione definitiva del leader di Forza Italia in Appello e Cassazione.
L'ex presidente del consiglio ora è accusato, in particolare, di aver versato circa dieci milioni di euro, oltre a regali di grande valore, a 21 ragazze che, dopo aver partecipato alle feste sexy di Arcore, erano chiamate a dire tutta la verità davanti ai giudici.
Il formale avviso di conclusione dell'inchiesta è stato notificato oggi a 34 indagati per diversi reati, tra cui spicca Berlusconi in veste di corruttore. Tra le ragazze accusate di corruzione e falsa testimonianza compare la stessa Karima El Mahroug detta Ruby, la protagonista del precedente processo, che nel 2010 aveva passato tre notti ad Arcore mentre era ancora minorenne: secondo l'accusa le sue bugie e il suo silenzio sarebbero stati ricompensati con la promessa di sette milioni di euro, in gran parte versati tra Italia, Messico e Dubai fino al marzo di quest'anno. Ruby in particolare avrebbe intascato i soldi «per negare falsamente» che aveva avuto rapporti sessuali con Berlusconi e per «fare la pazza» screditando così le sue prime parziali dichiarazioni.
Sotto accusa anche l'avvocato ed ex tesoriere lombardo del Pdl, Luca Giuliante, presunto custode e mediatore delle consegne di denaro contante alla sua ex cliente Ruby, insieme all'ex fidanzato della ragazza marocchina, Luca Risso, che risponde di riciclaggio per aver gestito con una propria società l'acquisto di immobili in Messico, allo scopo di nascondere la provenienza dei soldi da Berlusconi.
La Procura dovrebbe invece archiviare la posizione degli avvocati e parlamentari Nicolò Ghedini e Piero Longo, che non compaiono nell'atto d'accusa finale e non risultano aver maneggiato soldi destinati alle testimoni.
Nei quattro verbali istruttori e nella sua unica deposizione in aula, Ruby aveva giurato di non aver informato Berlusconi della sua minore età, quando frequentava la villa di Arcore, anzi di avergli fatto credere di essere maggiorenne: questa versione è poi risultata decisiva per l'assoluzione definitiva di Berlusconi dall'accusa di prostituzione minorile.
L'inchiesta ha confermato, tra l'altro, le rivelazioni di “Repubblica” su un conto bancario aperto da Ruby a Dubai, dove la ragazza visionava immobili dichiarando di poter investire due milioni di euro, quando invece nelle telefonate si dichiarava «disoccupata».
Tra gli indagati per falsa testimonianza compaiono inoltre la senatrice di Forza Italia Maria Rosaria Rossi, il cantante Mariano Apicella, il musicista Danilo Mariani e il giornalista Carlo Rossella. Le ragazze sotto accusa, oltre a Ruby, sono Lisney Barizonte, Iris Berardi, Roberta Bonasia, Francesca Cipriani, Concetta ed Eleonora De Vivo, Aris Espinosa, Barbara Faggioli, Manuela e Marianna Ferrera, Maria Esther Garcia Polanco, Miriam Loddo, Giovanna Rigato, Raissa Skorkina, Alessandra Sorcinelli, Elisa Toti, Silvia Trevaini, Ioana Visan.
Queste testimoni, secondo l'accusa, hanno ricevuto da Berlusconi somme comprese tra 80 e 250 mila euro per ciascuna, per un totale di due milioni e 560 mila euro. Gran parte delle ragazze, inoltre, hanno ricevuto altri regali di valore, in particolare un'automobile per ciascuna. Barbara Guerra e Iris Berardi hanno anche beneficiato di due ville gemelle, del valore di circa due milioni, concesse in uso gratuito per i prossimi vent'anni. Iris Berardi è una ragazza italo-brasiliana che aveva frequentato una residenza di Berlusconi, con un gruppo di amiche, anche quando era ancora minorenne. Pure i musicisti delle serate di Arcore avrebbero ricevuto soldi, secondo l'accusa, per testimoniare il falso: Apicella avrebbe incassato 98 mila euro, Mariani circa 117 mila.
Di falsa testimonianza risponde anche la poliziotta Giorgia Iafrate, che dopo la telefonata di Berlusconi a un dirigente della questura affidò Ruby all'allora consigliere regionale Nicole Minetti, che nel frattempo è stata condannata anche in appello per favoreggiamento della prostituzione ad Arcore. La prostituta brasiliana Michelle Conceicao, che ospitò Ruby quando la minorenne senza documenti fu fermata per furto e poi rilasciata dalla questura dopo la raccomandazione telefonica di Berlusconi, verrà invece indagata a Brescia per calunnia.
Agli atti dell'inchiesta, come già rivelato da “L'Espresso”, compare anche una serie di video-registrazioni compromettenti: telefonate con Berlusconi, registrate di nascosto da alcune delle ragazze che avevano partecipato alle feste sexy di Arcore. Barbara Guerra e altre colleghe di Ruby, in particolare, hanno memorizzato e conservato segretamente le telefonate in cui chiedevano soldi a Berlusconi dopo essere state chiamate a testimoniare in tribunale. Registrazioni recuperate dalla polizia giudiziaria con le perquisizioni del febbraio scorso. Il caso richiama il precedente di Patrizia D'Addario, la escort di Bari che nel 2008 fu la prima a registrare segretamente i suoi incontri notturni con l'allora presidente del consiglio.
Ora il capitolo finale dell'inchiesta potrebbe chiamare in causa il Parlamento. Alla luce dei risultati dell'inchiesta, infatti, i magistrati stanno valutando di chiedere al Senato l'autorizzazione a utilizzare come prove anche una decina di intercettazioni giudiziarie di Berlusconi, realizzate casualmente quando era ancora parlamentare. Il leader di Forza Italia non era intercettato direttamente, ma ha chiamato un geometra della società Idra, l'ex sottosegretario lombardo Francesco Magnano, che era sotto intercettazione per altri motivi, per chiedergli di trovare case di lusso per due belle ragazze: le stesse testimoni che poi hanno effettivamente beneficiato delle due ville gemelle.
L'inchiesta sulla presunta corruzione di testimoni ricorda il famoso precedente del processo Mills. Dopo aver vinto le elezioni nel 2001, Berlusconi fu assolto in Cassazione dall'accusa di aver autorizzato i dirigenti della Fininvest a corrompere quattro pattuglie della Guardia di Finanza, accusa che nel dicembre 1994 gli era costata un contestatissimo avviso di garanzia. Poi, indagando sulle società offshore con i fondi neri della Fininvest, i magistrati milanesi hanno scoperto che uno dei testimoni chiavi di quel processo, l'avvocato inglese David Mills, era stato corrotto con 600 mila dollari «per tenere mister B fuori dai guai giudiziari». A quel punto Berlusconi e Mills sono stati processati per corruzione giudiziaria, ma alla fine l'accusa è stata cancellata dalla prescrizione, favorita dalla legge ex Cirielli votata nel 2005 dal centrodestra. Nel caso Ruby, però, la prescrizione è molto improbabile.