Ruby ter al Senato, atto secondo. Dopo l'intenzione (respinta) di autorizzare l'uso solo parziale delle intercettazioni di Silvio Berlusconi, il rischio adesso è che nel processo che vede l'ex premier accusato di corruzione in atti giudiziari non ne possa essere utilizzata nemmeno una. Questo almeno è quanto ha prospettato alla Giunta delle immunità il nuovo relatore del caso, il socialista Enrico Buemi.
Tre settimane fa la proposta del Pd di concedere tre ascolti soltanto anziché 11 è stata bocciata da un'inedita maggioranza formata dai Cinque stelle (favorevoli a darle tutte) e centrodestra (che non vuole darne neppure una). Così, da regolamento, è stato individuato un nuovo relatore. Che ha suggerito di vietarle tutte, come vorrebbe Forza Italia, con questa motivazione: le intercettazioni non sono state affatto occasionali ma indirette, perché i pm sapevano che mettendo sotto controllo il telefono delle "olgettine" Barbara Guerra e Iris Berardi sarebbe saltato fuori Berlusconi. Quindi, dopo la prima conversazione captata, i magistrati avrebbero dovuto interrompere le registrazioni e chiedere l'autorizzazione al Senato.
Se questa proposta passasse, il processo di Milano potrebbe subire un duro colpo. Perché, racconta all'Espresso chi ha letto le trascrizioni, in quelle telefonate c'è la prova lampante della corruzione operata da Berlusconi nei confronti dei suoi testimoni. Tutti pagati, secondo la Procura, per non raccontare la vera natura delle "cene eleganti" e ricompensati complessivamente con 10 milioni di euro. Soltanto le due ragazze intercettate al telefono con l'ex Cavaliere, hanno ricostruito i pubblici ministeri, avrebbero ricevuto quasi mezzo milione: 235 mila euro a Barbara Guerra, che dopo aver ritirato la costituzione di parte civile, davanti ai mancati compensi diceva al telefono all'ex premier che era "stanca di essere presa per il culo" e 150 mila a Iris Berardi, che addirittura si rese irreperibile per evitare la notifica dell'invito a comparire in udienza.
La proposta di vietare l'utilizzo delle intercettazioni potrebbe essere votata la settimana prossima. Ma non è detto che ci siano i numeri per l'approvazione. Il capogruppo del Pd, Giuseppe Cucca, ha detto che il partito voterà contro. "Ma ci sono molti mal di pancia fra i democratici e non è detto che sarà davvero così" confida all'Espresso un senatore. Nel caso anche la relazione di Buemi venisse bocciata, bisognerebbe trovare un nuovo relatore. E si ricomincerebbe daccapo. Mentre il tempo passa e il processo stenta ad andare avanti.
La difesa di Berlusconi (gli avvocati Franco Coppi e Federico Cecconi) ha infatti chiesto di spostare il processo a Roma, dove "il menestrello di Arcore" Mariano Apicella avrebbe ricevuto l'ultimo versamento. La decisione era attesa lo scorso 15 aprile ma il giudice si è riservato di decidere. La risposta definitiva dovrebbe arrivare nella prossima udienza preliminare, prevista il 29 aprile. Proprio nei giorni in cui la Giunta delle immunità tornerà ad esprimersi sulla vicenda.