I resti dell'anarchico Passannante che nel 1878 aggredì re Umberto I sono tornati a casa. Ma di nascosto. E scortati
Se lo sono preso. Impacchettato. Nascosto. E come ladri di polli sono scappati. E gli hanno fatto un bel funerale. Nel segno della Margherita, il partito del vicepremier e ministro dei Beni culturali Francesco Rutelli.
L'Operazione Margherita scatta a Roma giovedì 10 maggio, nel Museo criminologico. Mancano solo i Nocs, per il resto ci sono tutti, dalla Digos ai carabinieri. Missione: trasferire i resti di Giovanni Passannante (cranio e cervello dal 1936 esposti nel Museo), l'anarchico lucano che nel 1878 ferì con un coltellino re Umberto I e fu torturato e detenuto per tutta la vita. Destinazione: il suo paese natale, Salvia, a un passo da Potenza, che dal giorno dell'aggressione al re venne ribattezzata d'imperio Savoia di Lucania. La traslazione era stata annunciata dal presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo (Margherita), per l'11 maggio. Ma il prefetto di Potenza, Luciano Mauriello, era preoccupato. Scrive 'il Quotidiano della Basilicata' che c'era un rapporto del Sisde che per l'11 maggio segnalava l'arrivo a Savoia del deputato di Rifondazione Francesco Caruso, con frotte di no global. E così, per motivi di ordine pubblico, è scattato il funerale-blitz. Passannante ha salutato la direttrice del Museo Assunta Borzacchiello che gli ha affettuosamente avvolto il cranio in un drappo rosso, e l'agente Nichi, che per anni ha innaffiato con la formalina il suo cervello, e in una piccola bara è stato preso dal sindaco di Savoia, Rosina Ricciardi (Margherita). Sistemato l'anarchico nel bagagliaio di una Lancia Lybra, via, scortati dalla Digos.
Né anarchici né bombaroli sulla Roma-Napoli. E nemmeno il fantasma di Gaetano Bresci o di Giuseppe Pinelli. Massima allerta sulla Salerno-Reggio Calabria, per via dei cantieri aperti e dei soliti ingorghi. Dove si saranno nascosti quei 'sovversivi' che si sono battuti nei teatri per seppellire Passannante? Dove si sarà cacciato Gino Paoli? Su quale cavalcavia si saranno appostati Dario Fo e Franca Rame? In quale autogrill li staranno aspettando Paola Turci e il Banco del Mutuo Soccorso, Paolo Rossi e i Têtes de Bois? Il corteo entra in Basilicata. E affronta la valle del Melandro. Nuova tensione. In quali boschi scatterà l'agguato del presidente del Wwf Fulco Pratesi con i suoi feroci orsi marsicani? Il corteo evita di entrare dalla piazza di Savoia: non si sa mai che spuntino il disegnatore Staino o l'attore Ulderico Pesce. O magari Carmen Consoli, quella che canta "pigghia nu bastune e tira fora li denti". Meglio l'itinerario B, quello 'invisibile', che da Vietri di Potenza arriva diretto al cimitero di Savoia senza sfiorare il paese.
"Che state facendo! Vergognatevi, lo state uccidendo un'altra volta!". No, non è stato l'onorevole Caruso a sorprendere nel cimitero di Savoia il sindaco Ricciardi mentre si apprestava a sigillare con il mastice il loculo di Passannante. Ma Peppino Salvatore del Comitato pro Salvia, il movimento che dal 1993 chiede il rientro dei poveri resti. "Ci avevate promesso un funerale, ci avete preso in giro", urla Salvatore. E Lina Passannante, discendente dell'anarchico, accorsa al cimitero pure lei: "Avevamo scritto a De Filippo chiedendo la restituzione alla famiglia dei resti di Giovanni, per fargli un funerale, per regalargli una nostra lapide. Niente. E il sindaco, nella targhetta che ha apposto sul loculo, ha pure sbagliato il giorno della nascita di Giovanni".
"Le spoglie di Giovanni Passannante sono finalmente state tumulate nel cimitero di Savoia di Lucania con la sobrietà e il rigore che è doveroso avvertire in circostanze come questa", ha commentato il presidente De Filippo. Non sappiamo se quelle parole gli siano costate più di quelle usate per convincere il sindaco Ricciardi a ricevere i resti dell'anarchico. Già, perché la Ricciardi è dal 1999, da quando venne firmato il nulla osta per la traslazione, che prende tempo. Preferisce ricevere in Comune ambasciatori e dignitari della Real Casa. Al massimo era disposta a far rientrare teschio e cervello, ma per esporli nel castello del paese. Di più. Poche settimane fa è andata a Roma, al ministero dei Beni culturali di Rutelli, per avere la testa di Passannante. Nel vero senso della parola: ricevuta dal responsabile dell'Ufficio legislativo, Guido Improta, la Ricciardi ha giocato l'ultima carta: a 'loro' il cervello, da seppellire; a me il cranio, da esibire.
E Rutelli? Il ministro aveva invocato la 'pietas' per l'anarchico. Sarà stata la pietas, sarà stato il milione e 500 mila euro che Rutelli ha promesso alla Ricciardi per restaurare il castello, più altri 70 mila dalla Regione Basilicata per dotarlo di un percorso multimediale, sta di fatto che la Ricciardi ha capitolato. Anzi, ha promesso la sala più bella del castello per la tomba di Passannante. Miracoli della Margherita.
Passannante è a casa. E questa è una grande vittoria. Ma aspetta ancora il suo funerale. Per il 2 giugno, festa della Repubblica, il Comitato pro Salvia invita tutti a Savoia di Lucania. Per portare un fiore e salutare civilmente e degnamente Giovanni Passannante. n