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Politica
giugno, 2010

Anche sulla manovra il Pd è incerto

Follini non ci va. Fioroni ci farà "una scappata". La Concia ha un impegno a Torino. E altri storcono la bocca. L'appuntamento contro la manovra indetto da Bersani sabato al Palalottomatica di Roma non scalda i cuori democratici

Chi la vorrebbe più incentrata sul ddl intercettazioni e chi sui diritti degli omosessuali. Chi teme il replay della mobilitazione della Cgil e chi è sufficientemente contrario da non andarci. A pochi giorni dalla manifestazione nazionale del Pd contro la manovra, sabato 19 al Palalottomatica di Roma, puntuale come un treno giapponese, ecco nel partito il balletto dei distinguo, dei consigli e delle critiche.

Marco Follini, per esempio, usa un giro di parole per dire che non ci andrà: «Penso sia giusto che ci siano quelli più convinti di me». Perché lui non è proprio dell'idea: «Non sono convinto dell'utilità di celebrare quello che somiglia a un rito. Sulla manovra incrociamo i ferri in Parlamento e presentiamo proposte, ma la parata dell'opposizione rischia di diventare consolatoria e non politicamente decisiva». Il popolare Giuseppe Fioroni, invece, prenderà un aereo dal Veneto, dove incontra i giovani democratici, per fare una scappata. Ma anche lui è prevenuto sull'iniziativa: «Se è una manifestazione di proposta che sfida il governo va bene, mentre se deve essere una replica o un'anticipazione di quella della Cgil, allora è poco importante e utile al Paese e al Pd». Da medico, mette in guardia sul valore della prevenzione: «In medicina è un elemento fondante per migliorare la qualità e la lunghezza della vita. In politica, se previeni dicendo quello che pensi, dai un contributo di lealtà e agisci sulla qualità e la durata della vita del Pd».

Anche l'ex ministro Paolo Gentiloni ha la sua raccomandazione da spedire al segretario Bersani: «Mettiamo al centro della manifestazione anche la battaglia sulle intercettazioni. Mi pare ci sia un po' il rischio invece di andare per compartimenti stagni ma spero di no, non possiamo certo fare un convegno sulla politica economica» Mentre il consigliere regionale Giuseppe Civati critica dal suo blog il titolo della manifestazione, "La manovra è sbagliata". Da "constatazione amichevole". «Avrei usato dei toni più duri», spiega. A Roma ci sarà: «E' giusto fare questa manifestazione, ma nel quadro di un impegno del Pd diffuso su tutto il territorio nazionale e che prosegua oltre sabato».

Tra gli assenti giustificati la mariniana Paola Concia, impegnata a partecipare al Gay Pride di Torino. E lancia la sua proposta: «Tutti sabato si sentano investiti anche dall'emergenza democratica che riguarda i gay. La manovra, la legge bavaglio, gli omosessuali: fa tutto parte della stessa battaglia di libertà». Il deputato cattolico Andrea Sarubbi non ci sarà per un impegno di famiglia, ma non è nemmeno troppo entusiasta dell'iniziativa: «Simbolicamente è importante, ma a livello pratico è più importante un emendamento approvato in Commissione che dieci manifestazioni al Maracana», paragona, in clima da Mondiale. Mentre il senatore veltroniano Giorgio Tonini, se mancherà, sarà solo a causa di un impegno preso in precedenza col Pd di Pistoia. Con l'iniziativa è d'accordo, «giusto farla», con una raccomandazione però, e ti pareva: di «affinare un po' la piattaforma, perché più che contro il governo sia una manifestazione in cui precisiamo le nostre proposte economiche per il Paese».

Ma c'è anche chi partecipa con convinzione. Come Pierluigi Castagnetti, che pure non viene da una tradizione barricadiera: «E' talmente grave questa manovra, e pesante per le sue conseguenze sociali, che merita una risposta molto forte, non solo Parlamentare. C'è bisogno di una mobilitazione popolare, e probabilmente non finirà sabato». E il senatore Ignazio Marino, favorevolissimo alla manifestazione, tanto che fosse per lui l'avrebbe voluta all'aperto, «un grande corteo in una grande città». E' stata organizzata al Palalottomatica: »Va bene, piuttosto che niente è meglio».

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