Mercoledi sera alle dieci inizia a Montecitorio la 24 ore di protesta

Legge Bavaglio, si torna in piazza

Non basta un emendamento per trasformare una norma liberticida in una buona legge, così come non è sufficiente un cerotto che salva i giornali ma danneggia le indagini della magistratura e mina la libertà di espressione dei blog. E' con questa convinzione che tornano in piazza le manifestazioni contro la legge Bavaglio: l'appuntamento è fissato per la sera del 28 luglio e per tutta la giornata del 29 davanti a Montecitorio. Proprio giovedì alle 16 inizierà infatti il dibattito sul ddl alla Camera.

Ad organizzare questa protesta è il fronte che già aveva animato la manifestazione di Piazza Navona, con in prima linea la Cgil e il sindacato dei giornalisti Fnsi. Nessun disimpegno quindi da parte dei giornalisti anche dopo il passaggio dell'udienza-filtro e svanisce la preoccupazione di molti blogger di essere lasciati soli contro le norme ammazza-rete. "I positivi emendamenti votati dalla Commissione Giustizia della Camera per le parti riguardanti il lavoro dei giornalisti – si legge nel comunicato di adesione della Fnsi - non possono nascondere i pericoli che ancora il testo comporta per il diritto dei cittadini a comunicare (con l’immotivata sottomissione dei blog alle stesse regole dell’informazione professionale) e per la sicurezza stessa della comunità, visti gli ostacoli che il disegno di legge Alfano continua a porre al ricorso alle intercettazioni da parte di magistrati e forze di polizia".

Alla protesta del 28 e 29 hanno fatto sapere di aderire anche Articolo 21 e il partito dell'Italia dei Valori. " Siamo pronti a mettere in campo tutte le iniziative necessarie – ha dichiarato Leoluca orlando, onorevole dell'Idv - per bloccare il ddl intercettazioni che lede lo Stato di diritto, aiuta la criminalità e le mafie e imbavaglia la libera informazione e la libera circolazione delle idee sulla Rete".

L'associazione della Valigia Blu, tra le aderenti al presidio del 28 e 29 luglio, continua intanto la sua campagna per chiedere una modifica dell'attuale testo del ddl che non imponga le misure restrittive previste per i siti internet. La bocciatura degli emendamenti pro-blog degli onorevoli Cassinelli e Zaccaria mantiene in vita un testo che prevede multe da migliaia di euro per chiunque scriva su internet (su un blog o su un social network) e non rettifichi un'informazione entro 48 ore dalla richiesta. Al momento attuale l'appello, sotto forma di una lettera già spedita a diversi esponenti della maggioranza, ha raccolto su Facebook oltre cinquemila firme in pochi giorni.

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