Quelle della località Valcannuta, a Roma, sono delle palazzine residenziali medioborghese, ognuna di quattro piani, immerse del verde. A pochi passi da via di Boccea e dalla via Aurelia, chi abita queste zona gode della quiete della campagna romana e di una certa privacy, favorita dalla massiccia presenza di cancelli elettronici, recinzioni in ferro che separano un residence dall'altro e occultano la vista agli estranei ed ai curiosi.
E' qui che, come noto, Elisabetta Tulliani possiede cinque appartamenti (Scala D interno 21 e 22 - Scala C interno 17,18 e 21), cinque soffitte, quattro box e tre posti auto. Tutta roba che, secondo le accuse, le avrebbe intestato l'ex compagno Luciano Gaucci: quando, inseguito dai creditori e dai giudici, riparò a Santo Domingo. Poi la Tulliani si sarebbe tenuta tutto.
E in via Stefano Conforti, abitualmente, abitano oggi la stessa Tulliani, la sua famiglia d'origine e il presidente della Camera Gianfranco Fini (anche se al momento si trovano in vacanza fuori Roma). Individuare lo stabile “giusto” non è difficile, perché è quello pieno di telecamere, con un bel cartello in ferro sul quale si dice chiaro e tondo che «possono accedere solo i residenti».
Adesso che Fini è via, non si vedono poliziotti, ma solo un portiere-vigilante «chiamato apposta da una ditta per sorvegliare», come dice lui stesso.
Al secondo piano della scala D, quello dove abita Fini (che è al quarto) c'è pure un appartamento in vendita: ma non si può visitare e nemmeno guardarlo dall'esterno, visto che non è permesso a nessuno entrare dentro il complesso. «E' sempre una questione di privacy», spiega il portiere. Il quale aggiunge come, da quando è scoppiato il caso, in zona arrivino due categorie di rompiscatole: noi giornalisti e gli operatori delle agenzie immobiliari. Questi ultimi infatti hanno fiutato la nuova popolarità di Valcannuta e «non fanno altro che venire qui a chiedere se qualcuno vende, se ci sono trattative da aprire», come racconta divertito un condomino.
E sì che fino a poche settimane di Valcannuta parlavano al massimo le cronache locali, per via dell'eliminazione dei piloni dell'elettrodotto, del nuovo parco o delle recenti polemiche dovute alla sparizione di una fermata dell'autobus, l'889. Adesso che la zona ha assunto fama nazionale, i prezzi sono destinati salire. E se a Gaucci è rimasto in mano qualcosa, chissà: magari è il momento in cui anche lui può rifarsi.