Così, autoironicamente, Matteo Renzi chiama gli under 40 che si troveranno a Firenze dal 5 novembre: lui stesso, Civati, Serracchiani e molti altri. Con il sogno di far uscire il partito dal vecchio dualismo D'Alema-Veltroni

Tutto è pronto per l'assemblea degli autoconvocati del Pd guidati dalla coppia under 40 Matteo Renzi, sindaco di Firenze, e Pippo Civati, consigliere regionale della Lombardia, in programma a Firenze dal 5 al 7 novembre. Tutto, meno il nome della corrente. Rottamatori, in riferimento alla richiesta di Renzi (intervista a "Repubblica") di  rottamazione dell'attuale classe dirigente del Pd, Bersani compreso? "Non mi piace. Forse meglio Giovanotti", dice il sindaco fiorentino, mutuando il nome dalla battuta sprezzante di D'Alema: "Renzi? Questo giovanotto ci vuole rottamare tutti quanti".

Saranno pure giovanotti o ragazzotti, come dicono a Firenze, fatto è che dopo lo sberleffo del sindaco ("Il nuovo Ulivo? Mi fa sbadigliare..."), i telefoni di Palazzo Vecchio si sono fatti roventi. "Mi hanno telefonato in molti per esprimermi il proprio consenso. E non solo ragazzotti della mia età...", sorride il trentacinquenne Renzi. Che tiene ben segreti i nomi dei suoi sostenitori. Di sicuro a Firenze oltre a Civati, probabile coordinatore della corrente, ci saranno anche Deborah Serracchiani, la ricercatrice Irene Tinagli, Anna Paola Concia, molti rappresentanti del movimento dei Mille di Luca Sofri, Ivan Scalfarotto, la veneta Marta Meo, i toscani Federico Gelli, ex vicepresidente della Regione, il senatore Andrea Marcucci e i consiglieri regionali Nicola Danti ed Enzo Brogi. Vicino a Renzi c'è anche una sfilza di professori, da Aldo Schiavone ad Alessandro Petretto, docente di economia all'università di Firenze, da Fabio Pammolli, direttore dell'Imt di Lucca a Leonardo Morlino, studioso di scienza politiche.

Tra i fan del "giovanotto" Renzi c'è pure Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, che al concerto di Leonardo Cohen in piazza Santa Croce, il 1 settembre scorso, si è seduto accanto al sindaco rottamatore. Per non parlare di Bobo, icòna del popolo di sinistra, e del suo disegnatore Sergio Staino: "Renzi ha il fiuto dell'attore di palcoscenico e ha colto gli umori della base. Sì, i vertici condannano l'uscita del sindaco, ma io sento molti iscritti del Pd che lo applaudono".

Già definiti anche i temi di discussione dell'assise di Firenze. Al primo posto le tasse. Renzi ne ha fatto una bandiera per la sua scalata a Palazzo Vecchio e ora intende riproporla anche su scala nazionale, strappandola a Berlusconi. Al secondo posto, il lavoro. Superando "la logica fordista" dell'impostazione di Bersani. Infine il welfare. Che, secondo il sindaco, è da reinventare da cima a fondo.

E mentre Renzi e i suoi rottamatori si preparano al meeting di Firenze, il segretario del Pd toscano Andrea Manciulli,41 anni, lancia invece la corrente dei giovani anti-Renzi. Si chiama "Riformatori costruttivi". "Tutti trentenni e quarantenni che credono nel rinnovamento senza rottamazione", sottolinea Manciulli.
Tra i nomi spiccano quelli di Andrea Orlando, responsabile giustizia del Pd, di Enzo Amendola e Stefano Bonaccini, segretari rispettivamente della Campania e dell'Emilia Romagna, e del presidente della provincia di Roma Nicola Zingaretti. Un nome quest'ultimo che piace anche a Renzi come candidato premier del Pd e che potrebbe mettere d'accordo rottamatori e riformatori costruttivi. Nel segno della discontinuità generazionale degli under 40.