Il consigliere regionale Nicole Minetti ha ricevuto oggi un invito a comparire dai pm di Milano che indagano sul caso Ruby, ed è stata convocata per il prossimo 1 febbraio. Lo spunto è stato dato dalle perquisizioni effettuate il 14 gennaio nelle abitazioni di via Olgettina 65, dove risiedevano alcune delle ragazze coinvolte nell'inchiesta. Ecco le anticipazioni de 'L'espresso' su ciò che gli inquirenti hanno trovato
Ci sono orologi di lusso e oggetti preziosi, collane e ciondoli con diamante, bracciali e orecchini. Alcuni sembrano essere stati acquistati in serie. E in gran quantità. Tutto per le donne del presidente. È un piccolo tesoretto sequestrato dalla polizia alle 14 ragazze che prendevano parte al Bunga Bunga nella residenza di Arcore.
I gioielli erano custoditi in gran parte negli appartamenti di via dell'Olgettina 65 a Milano Due, a poche centinaia di metri dall'ospedale San Raffaele, dove le ospiti delle notti di Villa San Martino - secondo i magistrati - sono state sistemate dalla consigliera regionale del Pdl, Nicole Minetti, su disposizione del Cavaliere.
Di questa venticinquenne, accusata di induzione e favoreggiamento della prostituzione minorile, Berlusconi si sarebbe fidato. E per questo motivo sarebbe stata posta a guardia dell'harem, con un ruolo da primadonna rispetto alle altre fanciulle. Ma gran parte dei gioielli che la polizia ha trovato nell'abitazione della giovane politica sono identici a quelli sequestrati alle altre ragazze: stessi ciondoli e collane, stessi preziosi acquistati in serie. Insomma, nessun dono pari al rango: il premier non ha fatto alcuna disparità. La Minetti, che si pensava fosse l'ape regina di queste fanciulle, sui presenti è stata trattata come le altre: la diciottenne forlivese Iris Berardi, le gemelle napoletane Imma ed Eleonora De Vivo, Aris Espinosa, Elisa Toti, la soubrette di "Colorado Cafè" Maria Ester Garcia Polanco; Barbara Guerra e Iona Visan, entrambe già comparse nell'inchiesta barese sulle feste di palazzo Grazioli e Villa Certosa dove furono portate dall'imprenditore Gianpaolo Tarantini; e poi Alessandra Sorcinelli, Barbara Faggioli, Miriam Loddo, Raissa Skorkina e Lisa Barizonte.
Nelle abitazioni delle ragazze del presidente gli agenti - in gran parte poliziotte - sono entrati due settimane fa e lo hanno fatto la mattina presto, come accade in tutte le perquisizioni a sorpresa ordinate dalla magistratura. E in questo caso i procuratori di Milano hanno preteso, a garanzia di tutte le parti chiamate in causa, che le perquisizioni venissero video registrate. Ne è venuto fuori, secondo chi ha visto i filmati che sono agli atti dell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini, un film con tanti episodi e molte scene che sembravano girate sul set di "Sex and the City".
Le aspiranti attrici - pagate da Berlusconi, secondo quanto si apprende dalle intercettazioni - si sono ritrovate, a loro insaputa, a recitare una parte che forse non avrebbero mai voluto interpretare. Ma pur di stare davanti all'obiettivo di una telecamera si sono mosse bene, e in qualche caso hanno tentato di provocare gli agenti, forse nella speranza di farli innervosire. Tentativo però fallito.
Dall'apertura della porta dell'appartamento fino ad operazione conclusa la telecamera ha registrato tutto. Le riprese sono chiarissime: chi ha potuto osservare queste immagini esclusive descrive gli interni delle abitazioni nei minimi particolari. Ci sono doni e scrigni: i gioielli, gli oggetti preziosi, i foulard di "Marinella per Silvio Berlusconi", ma anche tanti giochini erotici, e poi i gadget esclusivi del Milan con dediche personalizzate al presidente del Consiglio, biglietti per incontri di calcio a San Siro regalati ad Emilio Fede e poi girati alle ragazze. E infine il reperto più importante ai fini dell'indagine: le buste con i soldi. Su una di queste era stato scritto "Silvio B". Sono decine di banconote da 500 euro: in totale quasi 30 mila euro.
Frutto, secondo gli inquirenti, di regali ricevuti dopo le serate trascorse a Villa San Martino. Somme di denaro di cui le ragazze parlano nelle migliaia di ore di conversazione che gli investigatori hanno intercettato nei mesi scorsi. E che presto saranno depositate dalla procura nella richiesta di giudizio immediato per il premier, accusato di concussione e atti sessuali con minorenne.