Dopo il caso della scuola di Adro, eccone un altro: il sindaco di Verona Flavio Tosi ha fatto mettere un bel tappeto pieno di simboli leghisti nella sala del municipio dove riceve gli ospiti, proprio sotto il ritratto di Napolitano

Mica poteva starci quel tappeto straniero, addirittura arabo e lavorato da musulmani, nell'ufficio di un sindaco leghista. Allora Flavio Tosi, primo cittadino di Verona, ne ha ordinato uno verde, decorato con i simboli del Sole delle Alpi. Quello che troneggia sulle bandiere della Lega Nord, per intenderci.

Il tappeto si trova, come il suo predecessore, al centro del salottino dell'ufficio in cui il sindaco incontra i suoi ospiti. Una sede istituzionale, insomma, tanto che c'è il ritratto del presidente della repubblica Giorgio Napolitano. Che dalla parete guarda un po' sconsolato il simbolo leghista sul pavimento in mezzo ai divanetti.

Il primo ad aver avuto l'onore di appoggiare i piedi sul Sole delle Alpi è stato l'attore Alessandro Gassman, a Verona per il suo spettacolo "Roman e il suo cucciolo".

Il simbolo della Lega finirà così sotto il peso di migliaia di piedi, calpestato da tutti. Ci sarà chi ne godrà, chi ci salterà sopra, chi sarà imbarazzato, chi cercherà di mettere le scarpe su meno soli possibili, a seconda dell'appartenenza politica. E sul modo di camminare degli ospiti si potrà capire l'inclinazione politica. Tuttavia, finirà sempre sotto le scarpe.

Tuttavia, supponiamo, che Tosi non l'abbia fatto con intenzioni masochistiche, ma per simboleggiare il ritorno all'ortodossia leghista, riallineandosi alle posizioni di Umberto Bossi, dopo essersi beccato dello "stronzo, ha portato i fascisti nella Lega". E con Gianpaolo Gobbo, segretario della Lega in Veneto, che vieta al sindaco di presentare una sua lista personale alle prossime elezioni comunali nel maggio 2012, per indebolirlo. Insomma un sindaco alle corde, proprio dai suoi avversari interni al partito, che lo vorrebbero "far morire politicamente a Verona".

Tosi, però, è popolare, a tal punto che anche gli elettori del Centrosinistra lo voterebbero. In un sondaggio di aprile, commissionato dal partito di Bersani a Verona all'istituto milanese Termometro Politico, emergono alcuni dati significativi: il 30 per cento degli elettori del Centrosinistra potrebbero votare Tosi, mentre solo lo 0,19 per cento voterebbe la Lega. Ma il sondaggio, su mille elettori, fu fatto nella primavera scorsa, quando Tosi si definiva italiano, si richiamava a Napolitano, parlava di inutile secessione e impersonava il legista dissidente e pure antiberlusconiano. Ora, le parole sono cambiate e Tosi è tornato ad essere il secessionista della prima ora, un fedelissimo della Padania e non dice una parola fuori dal coro del suo partito. "Ha fatto finta di essere italiano", precisa il segretario provinciale del Pd veronese, Vincenzo D'Arienzo. A forza di piroette, potrebbe essere Tosi a finire steso su quel tappeto.