Un flop senza precedenti per il Pdl. Bene il Pd, ma pesa la sconfitta a Napoli. Male la Lega nelle sue roccaforti. Idv e Sel brindano per De Magistris e Pisapia, ma non sfondano. Ecco com'è andato il voto, lista per lista
I risultati delle elezioni amministrative sono ormai definitivi o quasi: adesso si può dunque tentare di dare le pagelle ai maggiori partiti nazionali, a partire dai loro risultati nelle principali città.
Popolo della Libertà
Voto 3 Una botta senza precedenti a Milano, dove il partito di Berlusconi governa da quando esiste. E proprio lì, dove tutto è nato, alla fine della conta potrebbe addirittura non essere più il primo partito. Fallito l'assalto a Torino e Bologna, ora rischia anche a Napoli. Se Berlusconi voleva fare di queste amministrative un referendum su di lui, certamente non l'ha vinto, comunque vadano i ballottaggi. Anche le sue preferenze personali a Milano sono crollate.
Partito Democratico
Voto 7 Ottimo risultato a Torino, dove Chiamparino aveva governato bene; pessimo a Napoli, dove si pagano i lunghi anni di Bassolino e Russo Iervolino. Scampato pericolo nella 'riserva indiana' Bologna, dove Merola ha fatto meglio di Delbono due anni fa. Eccellente a Milano come risultato di lista, ma difficile dimenticare che il Pd non è stato in grado di vincere le primarie del centrosinistra. Bene, comunque, a livello complessivo.
Lega Nord
Voto 4 Attorno al 10 per cento a Milano, dove alle politiche di tre anni fa ha avuto il 12. Bene a Bologna (sale al 10 da un precedente 4 per cento), ferma a Torino. I problemi più grossi però sono arrivati proprio nel cuore verde della cosiddetta Padania: stenta a Varese (dove è costretta la ballottaggio) e perde la sfida di Gallarate, dove la sua candidata si è presentata da sola, senza il Pdl, e non è arrivata nemmeno al ballottaggio. Male anche a Desio. Bossi fino a ieri sosteneva di 'avere in mano l'Italia', adesso non è più tanto sicuro di sé nemmeno nel 'suo' nord. E il forum on line di Radio Padania ieri è stato «momentaneamente chiuso».
Centro (Casini-Fini-Rutelli)
Voto 5A Milano l'Udc è sempre stata poca cosa e l'alleanza con Fini non si è radicata. A Torino il suo candidato ha preso meno voti dei grillini. Bene invece a Napoli con Pasquino. L'Api di Rutelli non pervenuta. Certo non era la consultazione ideale per il lancio del 'grande centro', ma non è un debutto memorabile: aldilà della rendita di posizione come possibile ago della bilancia tra i due schieramenti.
Italia dei Valori
Voto 6Attorno al cinque per cento a Torino, sotto il tre a Milano, poco sopra a Bologna e Cagliari, oltre l'8 solo a Napoli grazie all'effetto De Magistris. Paga il successo del Movimento 5 Stelle, che gli ha sottratto buona parte del voto di protesta. Raggiunge la sufficienza complessiva grazie a Napoli, dove il suo candidato ha sorpassato quello del Pd.
Sinistra Ecologia e Libertà
Voto 6,5 Il risultato di Pisapia consente a Vendola di cantare vittoria, ma non è stata certo felice la scelta di appoggiare Morcone a Napoli. Al contrario, l'alleanza con i prodiani nella lista Frascaroli premia il partito a Bologna (10 per cento circa). A livello nazionale sembra attorno al 5 per cento: quanto basta per entrare in Parlamento, ma non per imporre Nichi leader del centrosinistra.
Movimento 5 Stelle
Voto 7.5 A Bologna ha sfiorato il 10 per cento, a Torino è quasi al 5 e a Milano oltre il 3. Il movimento fondato da Beppe Grillo è ormai un attore a pieno titolo della politica nazionale, anche se ancora debole nel centrosud (male a Napoli, con l'1,6 per cento di Fico) e fuori dalle grandi città. Ora possono emergere dei volti nuovi, indispensabili in quello che fino a ieri, almeno mediaticamente, era un one-man-party.