Ultimato lo spoglio, il candidato di centrosinistra per Palazzo Marino vince con il 55,1 per cento davanti a Letizia Moratti con il 44,9: già iniziata la festa in piazza del Duomo. Incredibile risultato dell'ex pm in Campania: il suo vantaggio è di oltre trenta punti, 65,3 a 34,7. Il centrosinistra conquista anche Cagliari e Trieste

17.40
"L'importante e' non perdersi di vista". Commenti amari ora che Letizia ha lasciato la sede dei suoi sostenitori. Che si salutano con un ci sentiamo, ci telefoniamo, non dobbiamo mollare. E intanto il buffet e' preso d'assalto.



17.31 Milano
Arriva la Moratti applaudita e abbracciata dai suoi, rose rosse per lei all'arrivo. La situazione ètesa, discussioni in sala. L'ex sindaco ha chiamato Pisapia, un augurio sincero per il suo lavoro. Gli ha dato disponibilità per un passaggio di consegne, "ringrazio tutte le liste che sono state al mio fianco, che hanno fatto sentire ai cittadini l'appoggio nei suoo confronti. Il suo desiderio di lavorare per Milano e per l'italia e' cresciuto in questi anni. Quello di oggi e' un risultato che mi spinge a lavorare ancora di più, mettendo in campo il capitale di fiducia, a disposizione per l'italia, per unire le forze moderate che vogliono lavorare e costruire nuove alleanze". Mentre la Moratti parla, i maxischermi trasmettono la conferenza stampa di pisapia. La moratti non parla di cio' che fara, niente sull'expo. E alla domanda "cosa succedera' a livello nazionale" cambia argomento.

17.30 Milano
In piazza Duomo c'è anche Bruno Tabacci che festeggia per Pisapia "Questo è il segnale di una tendenza nazionale che Berlusconi non potrà ignorare e che qcompensa ampiamente quello successo in parlamento il 14 dicembre: Il premier continua a dire che sta crescendo in Parlamento ma la realtà è che il suo consenso diminuisce nel paese. Il Pd però non deve fare l'errore di credere che questa sia una vittoria solo sua".

17.28 Milano
Milly Moratti: 'Ora rilanceremo l'economia'. ASCOLTA L'AUDIO

17.06

Sandro Bondi si è dimesso dalla sua carica di coordinatore del Popolo della Libertà. Restano per ora al loro posto, La Russa e Verdini.


17.00
Red Ronnie, grande sostenitore della Moratti, parla del perché è stato invitato Gigi d'Alessio al concerto a favore di Letizia: "Conosco Gigi -  dice - abbiamo condiviso tanto e l'ho chiamato io personalmente, un vero comunicatore. E' un peccato che tutto sia saltato".

16.40

Già definiti i risultati in quasi tutte le città dove si è votato. L'unica suspance è ancora sulla provincia di Pavia, dove  centrosinistra e centrodestra sembrano appaiati al 50 per cento.

16.39
A casa Letizia, in via Montebello  (di fianco all'ufficio immigrazione) c'è solo l'ex assessore Croci, tornato da poco di fianco alla Moratti, che parla sconsolato al telefono in una stanzetta isolato. Per il resto, la sede del comitato è piena di giornalisti e telecamere.

16.37
Milano
Piazza del Duomo inizia a riempirsi di sostenitori di Pisapia. Colore  arancione dappertutto, atteso il sindaco eletto. GUARDA LE FOTO

16: 30 Napoli

A metà dello spoglio, il vantaggio di De Magistris è di trenta punti secchi: 65 a 35 su Lettieri

16.29 Milano
Mille sezioni scrutinate su 1.250: Pisapia al 55,1, Moratti al 44.9

16.26
Primi bilanci: una Caporetto alle comunali per il centrodestra, che  conserva solo Varese e Cosenza mentre al centrosinistra vanno Milano, Napoli, Cagliari, Trieste, Grosseto e Novara. Alle provinciali, Trieste e Mantova al centrosinistra, Vercelli al centrodestra, Pavia sul filo di lana.

16.22 Cagliari

Quasi certa anche la vittoria di Zedda, il "Pisapia" cagliaritano proveniente da Sinistra Ecologia e Libertà: è dato oltre il 57 per cento sia dalle proiezioni sia dai voti scrutinati sul pidiellino Fantola. I due candidato partivano alla pari prima del ballottaggio.

16.20 Trieste
Quasi completato lo spoglio a Trieste: il candidato del centrosinistra Poropat al 58, 7 per cento, centrodestra fermo al 41.3

16.12 Napoli
Assume connotati trionfali la vittoria di De Magistris a Napoli: il  64,7 contro il 35,3 a Lettieri.

16.10 Cagliari
I primi dati dalla Sardegna smentiscono  i polls: è in testa il candidato di centrosinistra Zedda.

16.06 Milano

Dopo i risultati di Pisapia dato oltre il 55 percento a metà dei seggi scrutinati, c'è profumo di vittoria.Anche Vecchioni concede un sorriso e Baruffi,portavoce di Pisapia,annuncia la festa in piazza Duomo con quello
che ormai qui e' già considerato il Sindaco di Milano

16.04 Milano
Primi dati scrutinati (cioè voti veri) su Milano: Pisapia sarebbe al  55,1 contro il 44,9 della Moratti. Proiezioni e dati reali vanno avvicinandosi: per Ipr Marketing, Giuliano Pisapia è al 55% e Letizia Moratti al 45%.

16.01
«Abbiamo perso»: Giovanardi, sottosegretario Pdl,  dal programma di Radio2 'Un Giorno da Pecora', ha ammesso con sincerità la sconfitta ascoltando i risultati dei primi intention poll sui ballottaggi delle elezioni comunali a Roma e a Milano. «Se ha vinto De Magistris, ha perso Lettieri», ha spiegato a caldo Giovanardi. Che ha aggiunto: «Secondo me però, a Napoli, più che vincere De Magistris hanno perso i napoletani e gli italiani». E Berlusconi si dovrebbe dimettere con questi risultati? «Non vedo perché: abbiamo vinto tutte le elezioni precedenti, queste sono solo due battute d'arresto».

16.00 Milano
"Un'amministrazione seria non può che farsi un esame di coscienza davanti a questa situazione. Cinque anni di lavoro molto duro, solo chi non lavora non sbaglia mai". E questo il commento dell'assessore all'arredo e decoro urbano Cadeo davanti ai dati sempre più favorevoli a Pisapia.

15.59
La proiezione Ipr-Rai abbastnza simile a quella de La 7 per Milano: quattro punti di vantaggio per Pisapia su Moratti (52 a 48). Napoli  ormai segnata, anche Ipr dà 18 punti di vantaggio per De Magistris. Intanto in piazza Duomo gli operai iniziano a montare il palco della festa. La vittoria di Pisapia viene data per certa.


15.50 Milano
Grido liberatorio e grande ovazione dopo la seconda proiezione che da al 53 percento Pisapia sulla Moratti,al 16percento di seggi scrutinati. Sorridono anche Paolo Rossi e Roberto Vecchioni sopraggiunti per seguire il ballottaggio. Paolo Rossi visibilmente emozionato, dice che adesso "non parlo,non è scortesia ma preferisco toccarmi i... si insomma ci siamo capiti, che ancora è lunga"

15.48

Terza proiezione su Milano, si allarga la forbice: Pisapia al 53,1, Letizia Moratti al 46,9. Napoli: De Magistris al 61 per cento, 39 a Lettieri.


15.47
Milano
Nuove  proiezioni diffuse dal Tg della 7 di Enrico Mentana: Milano, Pisapia  52,3 % - Letizia Moratti 47.7% .

15.39

Gelo sul comitato Pisapia per i dati diffusi da La7, nettamente  diversi dagli intention polls. Mentre questio ultimi continuano a  dare una forchetta di sei punti a favore dell'avvocato di  centrosinistra, i dati de La7 fanno presagire un testa a testa fino  all'ultimo.

15.30
Le proiezioni diffuse dal Tg della 7 di Enrico Mentana: Milano,  Pisapia  50.2 % - Letizia Moratti 49,2% . Il margine di errore può  essere dle tre per cento, insonmma è un testa a testa De Magistris invece largamente in testa

15.29
«Il Pdl è comunque il primo partito del Paese», dice in diretta il  berlusconiano Gaetano Quagliariello su La7

15.27 Milano - Napoli
Ancora soltanto intention polls: sarebbero tra i quattro e i sette i  punti di vantaggio di Pisapia su Moratti, tra i 7 e i 9 quelli di De  Magistris su Lettieri. Ma si devono aspettare almeno le proiezioni  per avere un dato più verosimile di quello che potrà accadere.


15.25 - Milano
Il sondaggista Amadori ingaggiato dal comitato Pisapia da vincente l'avvocato in una forbice compresa tra il 51 e il 57 percento. Le proiezioni diffuse dal Tg della 7 di Enrico Mentana: Milano, Pisapia  50.2 % - Letizia Moratti 49,2% . Il margine di errore può  essere dle tre per cento, insonmma è un testa a testa De Magistris invece largamente in vantaggio. ASCOLTA L'AUDIO


15.18 - Cagliari
I primi dati indicano il centrodestra di Fantoli in leggero vantaggio a Cagliari sul candidato del centrosinistra Zedda.



15.12

In arrivo le prime proiezioni, più affidabili rispetto agli  "intention polls".

15.12 - Napoli
Sempre intention polls, cioè raccolti alle uscite dalle urne: Napoli,  Luigi De Magistris sarebbe al 54,5% e Gianni Lettieri al 45,5%.

15.09 - Napoli
Bastano i primi instant poll diffusi dalle televisioni per far saltare la scaramanzia. Al ritmo di una decina di commenti al minuto, la pagina di fan di de Magistris viene invasa dai messaggi che proclamano anzitempo la vittoria. "San gennà, avimm fatto noi il miracolooo" scrive Maria, "I lettierini non passeranno" risponde Peppe. Altri commentatori cercano di frenare l'entusiasmo, ricordando la parzialità degli strumenti di rilevazione. Senza successo

15.04  - Milano
Digis per Sky e l'istituo techne concordi, Pisapia è in testa

15.03 - Milano
Secondo il sito Termometro politico.: Pisapia 53,5%-57,5%

15.00 - Napoli. A pochi minuti dalla pubblicazione dei primi exit poll, le sensazioni sono tutte a favore del candidato del centrosinistra Luigi De Magistris, anche se i sostenitori fanno gli scaramantici e si tengono stretto ogni commento. I fan dell'ex magistrato stanno invadendo la sua pagina Facebook lasciando messaggi come "incrociamo le dita", o "non lo diciamo ancora che poi non si avvera". Calma piatta dalle parti (virtuali) di Lettieri, nella cui pagina i commenti si contano sulle dite di una mano e sono spesso a favore di De Magistris

14.55 Tranquillità e ottimismo apparente al comitato elettorale di  Pisapia a Milano

14.51

Circolano da questa mattina i primi dati "proibiti", le urne sono aperte fino alle tre e non è legale diffonderli. "L'Espresso" si  attiene alla regola.



Al lunedì decisivo la maggioranza è arrivata così: nessun esponente della Lega si è fatto vedere a Milano (Umberto Bossi ha preferito Varese, Roberto Castelli non ha nemmeno ringraziato la Moratti che l'aveva proposto come suo vice, Matteo Salvini se n'è andato fuori città);

il ministro della Difesa Ignazio La Russa si è confessato  «pessimista» e ha chiesto un congresso anticipato del Pdl;

il ministro degli Esteri Franco Frattini ha invocato invece un nuovo "direttorio collegiale" che in pratica dia la linea al posto del leader suonato; la Polverini ha colto la palla al balzo per spintonare («se mi hai candidato alla Regione Lazio poi mi devi dare spazio», testuale in un'intervista a Repubblica);

Giuliano Ferrara è intervenuto sul 'Giornale' per dire che «nella politica italiana c'è un'aria mefitica da regolamento di conti»; lo stesso Giornale (alla cui direzione secondo alcune voci sarebbe in arrivo Sandro Bondi) ha accusato la Lega di essere già pronta alla scaricabarile e ha preannunciato "cambi epocali" nel Pdl. Già, ma quali?

C'è chi ipotizza che il premier stia accarezzando l'idea delle primarie, per mettere su un partito tutto nuovo nel nome, nel simbolo e nella classe dirigente. Un modo per dare quello "scossone" che una sconfitta renderebbe inevitabile. Certo è che Berlusconi ieri ha votato dopo le otto di sera, cioè fuori tempo massimo per il classico passaggio davanti al seggio da far vedere ai telegiornali della sera. Un messaggio per nulla criptico, un modo per non metterci (più) la faccia in una tornata elettorale che fino a due mesi fa lui era convinto di poter trasformare in un plebiscito sulla sua persona e che adesso fa di tutto per ridurre a un'ininfluente consultazione locale.

Bossi, peraltro, ieri non è proprio andato alle urne, anche se la famiglia assicura che si vedrà quest'oggi (lunedì) al solito seggio nel quartiere di Affori, a poca distanza dalla sede della Lega. Ma su quello che succederà dopo, in caso di sconfitta del centrodestra (soprattutto a Milano) in realtà le certezze sono poche. Di sicuro Berlusconi «tenterà di governare ancora» (come dice Massimo Cacciari) forte di una maggioranza che a Monteciorio sta ancora in piedi per una decina di voti, nonostante il fugone inaspettato di Melchiorre e Tanoni e la diaspora di NoiSud dal gruppo dei responsabili. Probabile che la Lega non faccia alcuna mossa nell'immediato: siamo a giugno, c'è tutta un'estate per valutare, trattare, muoversi nello spazio (strettino) tra un governo che non combina molto e un elettorato impaziente.

Di sicuro c'è prima da incassare il voto finale sul "piccolo federalismo", ma ci sono anche da tranquillizzare i molti boiardi che in questi anni si sono seduti sulle comode poltrone di sottopotere in quota Carroccio (dagli aeroporti alla Rai, dalle banche alle Asl ) e che non gradirebbero certo una rapida svolta "di lotta" per quella che è ormai radicata come forza di governo. Più preoccupante, per il premier, è dunque al momento la tenuta del suo stesso partito, dove come si è visto sta succedendo di tutto e dove da stasera rischia di iniziare una lunghissima notte dei lunghi coltelli. E sarà per le dinamiche interne al Pdl che si deciderà se la maggioranza sia destinata a un altro anno di agonia - con eventuali elezioni nella primavera del 2012 - o a un'implosione immediata con l'uscita allo scoperto di chi ha più ambizioni: cioè Giulio Tremonti (forte dell'asse con la Lega) e Roberto Formigoni (che da anni vuole sbarcare a Roma, finora bloccato dalla cerchia più stretta del Cavaliere). Questo il clima della vigilia nei palazzi della politica. Oggi potrebbe sbloccarsi tutto, mentre Berlusconi è volato in Romania per un incontro bilaterale fissato in contemporanea con una nuova udienza milanese per il processo Madiatrade.

Domani, fra l'altro, ricomincia anche il dibattimento sul Rubygate e nei prossimi giorni dovrebbe arrivare la sentenza d'appello civile sul cosiddetto Lodo Mondadori.

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