Il caso di SpiderTruman, il presunto precario che ha scatenato la rivolta contro i privilegi della casta, ci racconta molto del ruolo che Internet sta assumendo nella società contemporanea. Vero o falso che sia l'autore di quella pagina Facebook. Il parere di un grande massmediologo
SpiderTruman si è presentato come un ex precario che ha lavorato 15 anni a Montecitorio. Dopo aver perso il lavoro ha deciso di denunciare le incongruenze di un sistema che ripropone disparità tra una piccola casta di privilegiati e una grande massa di cittadini che si ritrova a fronteggiare, anno dopo anno, finanziaria dopo finanziaria, nuovi tagli alle spese pubbliche e nuove tasse.
Un tema che raccoglie consensi e incontra la sensibilità pubblica, soprattutto nei giorni in cui i media annunciano la manovra 2011 e gli ultimi aumenti sui ticket sanitari, Irap, benzina. Come "precario", inoltre, Spidertruman incarna – rigorosamente in forma di bit - il malessere collettivo che si raccoglie intorno al tema del lavoro e della condizione giovanile. Le sue denunce trovano dunque terreno fertile nell'opinione pubblica ed una grande eco attraverso (quasi) tutti i media. Soprattutto rimbalzano e rimbombano attraverso il web.
Dal suo profilo Facebook al blog personale, di bacheca in bacheca e di sito in sito, on line corre l'indignazione per i privilegi sovvenzionati dalla spesa pubblica e concessi ai parlamentari e alle loro famiglie. L'uso poco oculato delle auto blu, gli sconti esclusivi sulle tariffe telefoniche, i voli gratis per amici e parenti. Spidertruman correda i suoi post con le foto dei contratti che documentano le agevolazioni e promette - in perfetto stile Julian Assange - di pubblicare tutti i segreti della casta. Segreti che in realtà hanno già fatto discutere l'opinione pubblica in altre occasioni.
La rete, è noto, raccoglie ed amplifica consensi e dissapori, in un vortice i cui effetti naturalmente non restano confinati nelle pagine del web. Wikileaks ha mostrato, nei mesi scorsi, l'irreversibile tendenza di trasparenza che caratterizza la cultura della rete. Le rilevazioni viaggiano on line verso la più ampia diffusione e, soprattutto, coinvolgono un'opinione pubblica sempre più ampia. Tradizionalmente ristretta alle questioni locali, attualmente l'opinione pubblica diviene globale, come è stato mostrato anche dalle rivoluzioni nei paesi arabi. Facebook ha giocato un ruolo determinante nella prima rivoluzione dei tunisini e Twitter in quella d'Egitto.
La forza del web risiede in tale tendenza di trasparenza, nella libertà che la caratterizza, nella possibilità che essa offre di dare voce alla massa, di rappresentare il pluralismo delle idee e, soprattutto, di mettere insieme e di connettere quelle voci, quelle idee, e quindi le persone al di là degli schermi.
L'ambiente Rete, nel quale oggi siamo immersi, si caratterizza per la sua portata globale, per la straordinaria velocità attraverso cui consente l'accesso alle informazioni, per la possibilità istantanea di raccogliere e far emergere al livello cosciente una grande quantità di informazione e di dati, correlati in diverse configurazioni in tempo quasi reale.
Nella moltiplicazione di dati e reti personali, attraverso social network e sistemi di riferimenti automatizzati sulle nostre attività sociali, economiche e culturali prende forma il nostro inconscio digitale, costruito a partire dalle informazioni, attività e interazioni on line. Come l'inconscio collettivo di Carl Jung è fondato sull'informazione-ambiente, che sostiene la costruzione nella memoria collettiva dei miti e degli archetipi, così la rete costituisce una presenza latente d'informazione complessa e imprevedibile. L'inconscio connettivo della rete genera i suoi effetti sociali, sempre più pertinenti e adeguati ai contesti e alla domanda sociale.
Ciò è tanto più vero nei momenti di emergenza. La dura manovra 2011, insieme agli emendamenti dell'ultim'ora che hanno cancellato i tagli alle indennità parlamentari, genera una situazione di complessivo malessere che il precario anticasta raccoglie ed alimenta.
Coperto dall'anonimato, ma con un nickname che riecheggia il mito dei supereroi, SpiderTruman rappresenta, in questi giorni, le preoccupazioni e le tensioni di un popolo che si confronta con nuove tasse e vecchi privilegi. Le notizie false sono generalmente smentite velocemente nel web ma, vero o falso che sia il caso SpiderTruman, il "rumore" che porta con sé nel passaparola elettronico continuerà a sedimentare nel nostro inconscio connettivo digitale.