Il deputato ex Idv e ora responsabile incontra a Montecitorio una delegazione degli ultrà nazionalisti di Gaetano Saya. Capeggiata dalla moglie (nonché vice) dell'ex poliziotto che vorrebbe cacciare dall'Italia tutti gli omosessuali e gli immigrati

l responsabile Domenico Scilipoti e il capo degli Ultranazionalisti Italiani Gaetano Saya: una strana coppia e una nascente alleanza. «Concordo con te sulla logica di riportare in Parlamento il Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale sfrattato iniquamente dalla storica italica», scrive Scilipoti a Saya: e si dice onorato della proposta di diventare segretario.

Il deputato eletto nell'Idv e poi passato nella maggioranza in realtà sta mettendo in piedi un partitino tutto suo, il Movimento di Responsabilità Nazionale, per il quale cerca aspiranti candidati attraverso Internet (sia nel sito ufficiale sia su Facebook). Però intanto non disdegna la corte del neonazista: la settimana scorsa ha inviato un messaggio di auguri al convegno del nuovo Msi e ha accettato di incontrare a Montecitorio Maria Antonietta Cannizzaro numero due nonché moglie di Saya: «Io ascolto tutti, sono di una religione che si chiama cristianesimo», dice.

E a maggior ragione ascolta un movimento che vuole «sottoporre all'attenzione della vita politica alcuni temi che condivido, cioè «patria, famiglia, signoraggio e anatocismo». Anche se in realtà al centro del gruppuscolo estremista di Saya ci sono la cacciata di "nuovi barbari" (gli immigrati) e degli omosessuali, il ripristino della pena di morte e la censura preventiva, mentre sul suo sito si possono comprare anche le «uniformi per la difesa e la sicurezza della Patria», munite di Sole nero hitleriano.

Onorevole Scilipoti, ha invitato a Montecitorio Gaetano Saya, come annunciato sul sito del capo degli Ultranazionalisti Italiani?
«No, mi ha chiesto un incontro Maria Antonietta Cannizzaro. Lei mi ha chiamato e io rispondo a tutti. Non ho preclusioni verso nessuno».


Ma la Cannizzaro è la numero due dei nazionalisti del Movimento Sociale italiano-Destra Nazionale, il partito sciolto da Fini e rifondato da Saya, l'ideatore delle "ronde nere", che poi è anche suo marito.

«Mah guardi, io Saya l'ho visto solo due volte. E comunque chiunque mi vuole incontrare, mi porta le sue esigenze, io sono disponibile ad ascoltarlo».

E ha accolto anche l'invito di Saya di far nascere un nuovo progetto politico insieme?
«Se si riferisce al convegno di Genova non ci sono andato per impegni improrogabili. Ad ogni modo se incontro un gruppo di dirigenti del Movimento Sociale, insieme alla dottoressa Cannizzaro, è perché mi hanno invitato. Vogliono sottoporre all'attenzione della vita politica alcuni temi che condivido».


Quindi avete un progetto politico in comune?

«Alcuni punti che sono stati messi all'ordine del giorno, come la famiglia, l'anatocismo, le criticità bancarie, il signoraggio, sono gli stessi che per noi sono importanti. C'è il pericolo di scivolamento della nostra amata Patria verso un irreversibile abisso. Possiamo discutere su questi punti e vedere di elaborare una strategia, un percorso insieme».

Insomma tutto in comune tranne l'agopuntura?

«No, non sono interessati alle medicine non convenzionali».

E nel percorso insieme come valuta le dichiarazioni omofobe, razziste e misogine presenti nel programma del Partito Nazionalista?
«Penso che qualche estremismo lo ridimensioneranno e comunque in Italia dobbiamo garantire le coppie tradizionali. Io mi occupo di sostenere le famiglie».