Dopo quello padano, anche il parlamento indipendente del nuovo 'principato' laziale apre i lavori, sotto la guida dell'avvocato Taormina. L'ultimo di una serie di Stati fantasma nati per i motivi più diversi: dal folclore alla protesta contro le tasse

Il cerimoniale è già pronto: giovedì 11 gennaio aprirà il parlamento del "principato di Filettino", il comune della provincia di Frosinone che si è dichiarato indipendente per protestare contro la manovra "taglia-comuni" del governo Monti. Il paesello, 550 abitanti arroccati nella valle più alta del Lazio, si è espresso con un referendum e ha nominato suo reggente nientemeno che l'avvocato ed ex parlamentare Carlo Taormina, noto per aver difeso metà Italia, da Craxi ai boss mafiosi, aver ideato una legge ad personam per Berlusconi, quella sul legittimo sospetto, ed essersi dimesso dopo essere stato accusato di aver "pilotato" la commissione parlamentare sull'affare Telekom Serbia.

Ma nella storia italiana le micronazioni nate dal niente, per protesta, crisi di identità o semplice utopia, sono tante e Filettino non è che l'ultima di una lunga serie. E su internet sono nati veri e propri stati pieni di cittadini virtuali, uniti intorno a una cameretta da letto diventata stato libero. Altro che le minacce della Padania.

L'esempio più noto, quello che incuriosì mezzo stivale, fu la repubblica esperantista dell'isola delle Rose, una piattaforma artificiale a qualche chilometro dalle coste di Rimini, che nel 1968 diventò indipendente per volere dell'ingegner Giorgio Rosa, che qualche anno fa ha liquidato il progetto come «un peccato di gioventù». Va detto che lui all'epoca aveva già più di quarant'anni.

Dal 1° maggio al 26 giugno sorsero un ristorante, un ufficio postale e un night club, ed era in progetto anche un servizio di noleggio di catamarani. Stampò francobolli, mise in piedi una radio e organizzò feste. Attirò l'attenzione dei ricchi vacanzieri che potevano permettersi di raggiungerla in barca, ma anche dello stato italiano che accusò l'ingegnere di aver creato un paradiso fiscale. Nonostante fosse in acque internazionali, la Guardia di finanza intervenne e svuotò la piattaforma, fu imposto il blocco navale e nel febbraio 1969 la struttura fu abbattuta.

L'isola delle Rose nasceva come una copia italo-esperantista di  Sealand, una micronazione sorta sopra una piattaforma abbandonata dell'esercito britannico nello stretto della Manica. Paddy Roy Bates e altri pirati radio ci instaurarono un principato e dal 1967 ad oggi su quella piccola realtà è scoppiata addirittura una guerra tra fazioni rivali, con tanto di rapimenti, ostaggi e pure mercenari pagati da Bates per riconquistare la struttura. Oggi è ancora libera, ma si è fatta conoscere come vero paradiso fiscale. I suoi server sono utilizzati per aggirare i diritti d'autore (propose di ospitare Napster), per custodire segreti informatici di società di mezzo mondo, a costi elevatissimi, ma anche per transazioni finanziarie internazionali che molti governi guardano con sospetto. Intanto Bates e l'imprenditore americano Sean Hastings, ideatore del "data heaven", sono diventati ricchi.

Tornando in Italia, vicino al confine con la Francia, sopra una piccola roccia vive è da tempo 'indipèendente' (per modo di dire) il principato di Seborga, un comune che nel '63 si dichiarò sovrano e nominò il suo re elettivo, Giorgio I. Una storia medievale di tutto rispetto, oggi Seborga ha una sua zecca e una sua moneta, il luigino, che vale 6 dollari e viene venduto ai turisti. Ha sedi diplomatiche non riconosciute se non dal principato stesso e dal 2010 un nuovo reale, Marcello I, eletto dopo la morte di Giorgio e una serie di polemiche.

Ma è la Sardegna il vero territorio dei microstati, l'isola che oltre ad avere un forte movimento indipendentista ha dato i natali alle più curiose autonomie. A Tavolara si narra che la famiglia  Bertoleoni, che nell'800 dichiarò l'isoletta suo regno personale, ebbe addirittura l'onore di uno scambio diplomatico con Carlo Alberto. Il re del Piemonte si recò per una battuta di caccia nel territorio dei Bertoleoni e la leggenda vuole che non solo si fermò a mangiare con loro, ma donò anche un suo orologio d'oro come scambio di regali, promettendo di farne una specie di San Marino. Promessa, se vera, mai mantenuta. Qualche anno fa anche l'isola di Mal di Ventre fu dichiarata repubblica Malu Entu, fino a quando non intervenne la  magistratura. Ma quella fu una trovata a metà tra la pubblicità e la protesta politica di alcuni indipendentisti sardi.

Se nella storia italiana, basata sui comuni, tanti sono stati i sogni di libertà di piccole realtà a cavallo tra i grandi stati, nel mondo sono centinaia i casi di piccole isole del Pacifico che hanno chiesto l'indipendenza o regioni australiane o americane che si sono dichiarate libere. Ma è internet la vera patria per chi ha voglia di provare a diventare re, presidente oppure fondare uno stato anarchico, fuori da ogni regola.

Chi fece la storia, l'apripista del sogno virtuale, è re Robert I, tale Robert Ben Madison, che nel 1979, alla tenera età di 14 anni, si nominò re e dichiarò indipendente la sua cameretta, nominandola Talossa. Col tempo sono arrivati i cittadini virtuali e con grande senso dello stato Robert ha anche lasciato il trono ad altri eletti. Il regno si è allargato e oggi è la più storica e ancora viva nazione online.

Tanti altri hanno seguito Madison, anche se spesso chi ha fondato un regno non ha reso la sua carica eleggibile, per non perdere il trono. Il sacro impero di Reuniao è il più grande, quello di Molossia, sorto da una fantomatica guerra contro la Germania dell'Est che va ancora avanti da 10mila giorni, è ancora vivo e vegeto e il suo re ama farsi fotografare nella sua "libera" tenuta, vestito come un dittatore dei regimi militari del dopoguerra.

Questi sono solo alcuni dei casi più noti e con più cittadini, ma sul web sono centinaia se non migliaia i microstati virtuali. Negli anni '90, quando col boom di internet si riprodussero senza sosta. Nacquero anche leghe e unioni, sulla scia dell'Unione Europea e dell'Onu. Anche in Italia sorsero alcuni esempi, come la signoria di Sperone e la repubblica della Nuova Etruria, che poi si sono spente come molte altre loro simili col passare del tempo.

Oggi la più grande italofona ancora in attività è Impero, chiaramente ispirata a Guerre Stellari. L'altra, la Tallini Family, creata dallo svizzero Cesidio Tallini, si è fusa con il regno di Bucksfan creando la  TTF-Bucksfan che ora chiede il riconoscimento da Obama.