E' questa la pattuglia dei Letta e dei Tremonti boys: l'immortale partito romano

Grand commis, alti burocrati, uomini per tutte le stagioni. Magistrati, consiglieri di Stato, direttori generali, capi di gabinetto, motore e più spesso freno di ogni governo: nella Prima Repubblica si raggruppavano spontaneamente attorno a Giulio Andreotti; nella Seconda dell'era berlusconiana hanno consegnato la loro rappresentanza a Gianni Letta; nel governo Monti hanno assunto con agilità le vesti dei tecnici, trovandosi in fondo a loro agio senza un colore politico. "Qualificati funzionari dello Stato", li ha definiti il premier Mario Monti rispondendo a Eugenio Scalfari ("la Repubblica", 11 giugno), "dei cui percorsi di carriera non ero certo all'oscuro, né di chi avesse avuto un ruolo decisivo nel valorizzarli in passato". Difesa d'ufficio di Catricalà, Fortunato e Canzio, con richiamo al dovere di lealtà.
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