Nonostante la situazione di stallo, un sondaggio di Demopolis rileva che la fiducia degli elettori è superiore di ben 16 punti rispetto al dato rilevato dal Barometro Politico poco più di tre mesi fa. E nelle attese dell'83% degli italiani le Camere dovrebbero procedere subito alla riduzione del numero e delle indennità di deputati e senatori

Nel dicembre scorso, dopo un crollo progressivo avvenuto negli ultimi tre anni, la fiducia dei cittadini nel Parlamento si era ridotta al 9%. Oggi, all'indomani dell'insediamento delle due Camere, un italiano su quattro esprime fiducia nel nuovo Parlamento uscito dalle urne: il 25%, un dato ancora decisamente basso, ma superiore di ben 16 punti rispetto a quello rilevato dal Barometro Politico dell'Istituto Demopolis poco più di tre mesi fa.

Che cosa c'è di nuovo - secondo l'opinione pubblica - nel Parlamento appena insediato? Secondo l'indagine Demopolis per il programma Otto e Mezzo, i due terzi degli italiani ritengono decisamente positivo il ricambio di oltre il sessanta per cento degli eletti rispetto alla precedente legislatura. Il 38% rileva anche il numero superiore delle donne, mentre il 45% apprezza la maggior presenza di giovani tra i deputati.

È soprattutto sul ruolo dei neo-parlamentari del Movimento di Grillo che si interrogano gli italiani: per il 52% saranno una assoluta novità. Per il 43% dei cittadini intervistati dall'Istituto Demopolis, gli esponenti del M5S rappresenteranno una garanzia di trasparenza nei lavori di Camera e Senato. Per circa un quarto potrebbero invece costituire un rischio per gli equilibri istituzionali. Sei italiani su dieci, prescindendo dal giudizio, ritengono che siano ancora un'incognita da scoprire nelle prossime settimane.

"Resta il fatto – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – che i cittadini, oggi come tre mesi fa, continuano a chiedere al Parlamento nuove regole per la vita pubblica del Paese. Nelle attese dell'83% degli italiani le Camere dovrebbero procedere subito alla riduzione del numero e delle indennità di deputati e senatori. Il 75% vuole il taglio dei rimborsi elettorali ai partiti; oltre 6 elettori su 10 la modifica del "Porcellum", legge elettorale della cui riforma – conclude Pietro Vento – si discute senza risultati da molti anni, con pesanti responsabilità anche sull'attuale ingovernabilità del Paese".

Nota informativa
L'indagine è stata condotta, per il programma Otto e Mezzo de LA7, dall'Istituto Nazionale di Ricerche Demòpolis su un campione di 1.004 intervistati, rappresentativo dell'universo della popolazione italiana maggiorenne, stratificato per genere, età, ampiezza demografica del comune ed area geografica di residenza. Direzione di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. Supervisione della rilevazione con metodologia CATI-CAWI di Marco E. Tabacchi. Approfondimenti e metodologia completa su: www.demopolis.it