'Sono diminuiti i reati' sbandierava il sindaco uscente nel corso della campagna elettorale. Ma guardando i numeri del Viminale, che pubblichiamo in esclusiva, si può parlare solo di dèbacle: negli ultimi anni sono aumentate le violenze sessuali, le percosse, gli omicidi per furto, le lesioni colpose... Eccone un'analisi puntale, delitto per delitto

Nel 2008 Gianni Alemanno vinse per due ragioni: la debolezza politica dello sfidante scelto dal centrosinistra, Francesco Rutelli, e una martellante campagna elettorale sulla sicurezza che fece presa sull'elettorato moderato. Gli slogan in materia s'intensificarono il primo novembre 2007, dopo la morte atroce di Giovanna Reggiani, la donna aggredita e stuprata da un giovane romeno mentre tornava a casa dalla stazione La Storta. «Il sindaco Walter Veltroni ha fatto il suo dovere ad essere presente al funerale della Reggiani, ma non dimentico tutte le volte che ha detto che la città era sicura e che ha trattato con disprezzo chi lo metteva in dubbio», disse Alemanno il 3 novembre 2007.

«Inizieremo dalla sicurezza, riteniamo che questa città sia sempre più insicura e vittima del degrado» spiego tre mesi dopo, spiegando che a New York il sindaco-sceriffo «Rudolph Giuliani ha cominciato così, rimettendo in moto la città». Normale, dunque, analizzare se - dopo cinque anni di cura Alemanno - Roma sia più o meno insicura di prima. I dati ufficiali del ministero dell'Interno che lo stesso Comune di Roma ha gentilmente girato a "L'Espresso" e che ora pubblichiamo integralmente raccontano, in primis, la debacle dell'amministrazione di centrodestra, e chiudono forse la querelle sul tema scoppiata qualche giorno fa.

Durante la campagna elettorale per le nuove elezioni comunali il tema della sicurezza della Capitale è infatti tornato centrale, con i candidati che polemizzano su cifre e numeri, battagliando sulla bontà delle fonti e dei parametri di confronto utilizzati.

Alemanno, nei cartelloni elettorali, dice che i reati, a Roma, sono in generale diminuiti. Spiegando che la cifra è certificata dal ministero dell'Interno e dalla Prefettura, unica fonte «valida». «Indicano» ha ragionato due giorni fa in risposta allo sfidante Ignazio Marino che contestava il trionfalismo del sindaco uscente «che tra l'ultimo anno dell'amministrazione Veltroni e il 2012 c'è stata una riduzione dei reati del 14%. Ci si può appoggiare a qualsiasi numero, a qualsiasi informazione, ma la realtà è una soltanto».

Non sappiamo se Alemanno usi la calcolatrice o il pallottoliere, ma le tabelle che lo stesso Campidoglio ci ha fornito non solo fotografano un calo del dato totale più basso (225.774 reati nel 2007 contro i 199.395 del 2012: se la matematica non è un'opinione la diminuzione del "totale delitti" è stata dunque dell'11,6 per cento), ma permettono di farsi un'idea più precisa, valutando il reale andamento di ogni singolo reato nei due anni che Alemanno prende per il confronto.

Le cifre, in realtà, indicano un aumento di quasi tutti i reati cosiddetti "predatori", quelli che influiscono maggiormente sulla percezione di sicurezza dei cittadini. Il sindaco e il suo staff sottolineano, giustamente, che sono diminuiti «gli omidici volontari, i tentati omicidi e le rapine», ma omettono di sciorinare altre (e disastrose) statistiche del Viminale.

Andiamo con ordine, partendo dagli omicidi a scopo di furto o di rapina: sono passati da 3 a 5 (più 66,6 per cento), mentre le percosse sono aumentate - rispetto al 2007 - del 78 per cento. Le lesioni colpose in casa o per rissa sono cresciute del 35,2 per cento, le minacce del 67,4 per cento, le denunce per ingiurie erano 963 nel 2007 sono 1603 nel 2012. Per quanto riguarda le violenze sessuali, la musica non cambia. I trend sono pessimi: le violenze sono cresciute del 16,1 per cento, mentre quelle a danno dei bambini minori di 14 anni addirittura del 75 per cento (da 12 a 21), mentre gli atti sessuali con minorenni sono cresciuti del 150 per cento.

Il ministero dell'Interno analizza anche i furti. Sono scesi molto, passando dalle 164.479 denunce del 2007 alle 130.124 dell'anno passato. Grazie, soprattutto al crollo dei furti di ciclomotori, moto e auto: i furti nelle abitazioni (altro reato che spaventa l'immaginario collettivo) è salito invece del 18,3 per cento.

Il controllo del territorio ha invece funzionato per quanto riguarda le rapine su strada (-27,6 per cento), mentre le rapine in abitazione sono rimaste quasi identiche: erano 171 cinque anni fa, se ne sono registrate 174 nel 2012.

Quando Marino, una settimana fa, ha ripreso i dati di un'inchiesta de "L'Espresso", Maurizio Gasparri lo ha accusato di «intorbidire le acque», e di aver usato solo i dati con «il segno meno. Il ministero degli Interni parla di meno 66 per cento di casi di associazione a delinquere, meno 23 per cento di ricettazione, meno 20 per cento di furti, meno 37 per cento di sequestri di persona: tutti reati decisamente più gravi».

Verissimo: però Gasparri dimentica che a Roma il tipo di delitti gravi da lui elencati in numeri assoluti sono da sempre molto bassi: gli omidici consumati sono passati da 29 a 22 (la maggioranza consumati nelle mura domestiche), i sequestri da 116 a 72, l'associazione per delinquere da 77 a 25. Non ha detto, invece, che gli «attentati» (passati da 6 a 17) sono cresciuti in cinque anni del 183 per cento. I romani e gli anziani, però, sono probabilmente più preoccupati dall'aumento delle truffe e frodi informatiche (passate da 5375 a 6574, più 22,3 per cento), dai danneggiamenti dovuti a vandalismo o vendette (ben 22.191 nel 2012, più 13,3 per cento), dai reati legati alla droga (più 32,7 per cento, in crescita netta sia produzione che traffico e spaccio), mentre non va dimenticato il trend costante dello sfruttamento della prostituzione e pornografia dei minori (i reati commessi dai pedofili sono passati dai 112 del 2007 ai 119 del 2012) e il raddoppio secco di contraffazioni di marchi e prodotti industriali: i commercianti che combattono ogni giorno contro gli abusivi non saranno contenti - forse - del lavoro dei pizzardoni.

I numeri, si sa, possono essere usati dalla propaganda a proprio piacimento: ma leggendo tutte le tabelle del Viminale, a Roma è difficile non vedere il bicchiere - per quanto riguarda l'andamento della sicurezza - mezzo vuoto.

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