Il nuovo presidente della provincia di Taranto è Carmelo Martino Tamburrano, sindaco di Massafra, esponente di Forza Italia. Tamburrano è uno dei primi presidenti (con quelli di Bergamo, Lodi, Sondrio, e Vibo Valentia) ad essere eletto dopo la riforma Delrio, che non ha abolito le province, ma le ha trasformate in un ente di secondo livello, cioè per cui non votano direttamente i cittadini e per cui però si pagheranno meno indennità. Tamburrano è stato eletto anche grazie ai voti del centrosinistra. E così, immancabile, è esploso lo scontro.
«Siamo davanti a un inciucio di dimensioni massicce e organizzate, che mostra dove conduce la linea di allegro trasversalismo praticato da Emiliano e rivela il modo con cui lui intende la politica: un partito che fa accordi sottobanco mentre silura i suoi migliori amministratori». Sarà per la sfida delle imminenti primarie, ma le parole di Guglielmo Minervini, esponente Pd e candidato alla guida della coalizione di centrosinistra, sono durissime. Contro, ovviamente, il candidato favorito Michele Emiliano, ex sindaco di Bari: «A Michele Emiliano, segretario regionale del Pd, va la responsabilità di quello che è accaduto a Taranto» dice duro Minervini. «Un pezzo degli amministratori del partito, da lui guidato, che votano per il candidato di Forza Italia a discapito di quello del Pd, è una pagina opaca di brutta politica, uno scivolamento verso un passato che non vuole passare».
Tamburrano, effettivamente è stato eletto dopo la consultazione di 457 elettori, su 474 aventi diritto. Dopo la riforma, il consiglio e il presidente della provincia vengono infatti eletti dai sindaci e dai consiglieri dei comuni del territorio. Tamburrano ha ottenuto 277 preferenze, il sindaco di Laterza, Gianfranco Lopane, candidato del Pd, 174. Una volta ponderate in base al numero di cittadini rappresentati, vuol dire 64 per cento contro 36 per cento.
Un passo in più di Minervini, lo fa il capogruppo regionale di Sel, Michele Losappio: «C'è ancora il centrosinistra a Taranto?», si chiede retorico. L’accusa viene dopo le proteste, sempre di Sel e della minoranza del Pd, con Minervini in testa, che avevano convinto Emiliano ad un passo indietro rispetto all’idea originaria del partito di presentare una sola lista, composta direttamente insieme a Forza Italia e Ncd, a Taranto come a Brindisi.
E se Tamburrano ha vinto, è perché ha preso più voti di Lopane a Taranto, città dove è maggioranza e governa il centrosinistra. Tutto merito del voto disgiunto, dunque. Proprio a Taranto una parte del Pd, guidata dal deputato Michele Pelillo, si era spesa per la soluzione della lista unica, nel nome delle larghe intese, e aveva anche incassato il via libera della direzione provinciale. Solo l’intervento di Michele Emiliano aveva bloccato il progetto, ma l’impegno dell'ex sindaco di Bari non basta a Minervini che lo accusa di non riuscire a «guidare» il Pd. La dichiarazione dello stesso Tamburrano non aiuta: «Abbiamo privilegiato la logica dello stare insieme a fronte dei problemi del territorio e questa scelta, che mette da parte le contrapposizioni per concentrarsi, invece, sulle cose da fare. Pelillo ha creduto e lavorato per un'intesa larga in Provincia e il dato della lista Pd consegna un dato che lo rafforza significativamente».
Ambiente10.10.2012
Chi inquina paga? Dipende